2015
Calciomercato, le pagelle: Chievo Verona
Piena sufficienza per i clivensi: i colpi arrivano sugli esterni
Confermare, snellire e ricomporre. La favola del Chievo non è più una favola da ormai 15 anni: sono lontani i tempi della stagione 2001-2002 in cui la società di Campedelli compiva il miracolo sportivo di un campionato di vertice alla prima esperienza in Serie A, ma in questi tre lustri la squadra del quartiere di Chievo è divenuta una vera e propria realtà calcistica nel massimo campionato italiano. La continuità, l’oculatezza degli investimenti e la serietà a tutti i livelli dirigenziali ne hanno di fatto attestato la qualifica di società-modello per tutto il calcio italiano di provincia, facendo proseliti qua e là come dimostrano ormai tante delle realtà italiane di media classifica. Ma, la stagione 2015-2016 è ormai iniziata da due settimane e la sosta per le Nazionali non può certamente scalfire la sorpresa di inizio anno, con il Chievo Verona che ha vinto le prime due giornate di campionato, rispettivamente contro Empoli e Lazio, portandosi così in vetta alla classifica in attesa della 3^ giornata di Serie A che la vedrà contrapposta alla Juventus. Proprio come nel 2001-2002, ma, diversamente da quella occasione, oggi i bianconeri di Allegri sono ancora fermi a quota 0 punti. Il segreto dell’ottimo inizio di campionato clivense sta ancora una volta nel connubio Maran – dirigenza: il tecnico veneto ha preso la squadra in mano lo scorso anno dopo l’allontanamento di Corini, portandola ad una salvezza ben più che tranquilla, confermando l’ossatura della squadra durante l’estate e apportando quei colpi di mercato ritenuti utili a far accrescere il livello della rosa e dell’11 titolare.
MIGLIOR COLPO – L’esterno per l’11 titolare di Maran è arrivato: Simone Pepe, quattro volte campione d’Italia con la Juventus. E’ vero, gli infortuni ne hanno limitato l’impiego ma alla corte di Maran potrà nuovamente ritagliarsi spazio e trovare continuità nel 4-4-2: utile anche a partita in corso per trasformare l’assetto offensivo in un 4-3-3 e potrà alternarsi con gli altri due colpi del mercato clivense, vale a dire Castro e M’Poku dallo Standard Liegi. Il primo è arrivato al Chievo Verona dopo buoni anni con il Catania, dove si è contraddistinto per estro, fantasia e corsa nel 4-3-3 spesso utilizzato dai tecnici rossoblù. Mentre M’Poku, in prestito dallo Standard e già nazionale congolese, si è dimostrato tra i migliori calciatori del Cagliari della scorsa stagione, anche se tuttavia è arrivata la retrocessione in B per i sardi. Il colpo dell’ultimo giorno, invece, è stato l’arrivo di un centrocampista esperto a centrocampo, un ritorno di fiamma: quello di Giampiero Pinzi dall’Udinese, che potrà dare una mano ad un reparto che mischia già sapienza ed esperienza, nonchè una discreta dose di corsa, in attesa del recupero di tutti i calciatori attualmente in infermeria per recuperare dagli infortuni.
PUNTI DEBOLI – Considerando diversi calciatori che sono andati via per la fine del periodo di prestito, due sono i punti deboli o quantomeno le mosse mancanti per completare al meglio la rosa. Le partenze sia di Bardi che Puggioni, infatti, costituiscono un deficit per il reparto dei portieri gialloblù, con il solo Bizzarri titolare e i giovani Seculin e Bressan a fare da secondo e terzo portiere. E’ partito un calciatore importante come Zukanovic, tuttavia, il reparto difensivo di Maran si è sempre contraddistinto per la forza dell’intero reparto, schierato nella linea a 4, ragion per cui anche quest’anno i clivensi vorranno dimostrare come la difesa possa andar bene a prescindere dalla partenza di un singolo elemento, essendo una linea difensiva ben rodata e che non necessitava di particolari correttivi, cui è stato, ad esempio, l’arrivo di Gobbi sull’out di sinistra, per ovviare alla partenza a fine prestito di Biraghi. In definitiva, possiamo dire che le zone nevralgiche del campo sembrano essere particolarmente coperte e la rosa di Maran può tranquillamente navigare a vele spiegate verso l’obiettivo stagionale della salvezza, magari con l’esplosione di qualche giovane o con un upgrade notevole dovute alla crescita di calciatori come Paloschi e Meggiorini che sembrano affinare la propria intesa sul campo ogni giorno che passa.
VOTO FINALE 6,5 – Si va oltre la sufficienza. Perché la squadra, sia nell’accezione degli 11 titolari che in quella della rosa intera, era già ben composta sin dalla scorsa stagione. Ragion per cui la dirigenza clivense è stata egregia nel confermare di fatto il blocco della squadra che ha conquistato la salvezza e che già da diversi anni si conferma sempre più una squadra rodata e in grado di piazzare sorprese domenica dopo domenica, nonché confermarsi 11 ostico da sconfiggere in una partita secca. E così, le conferme di alcuni senatori, a partire da Frey, passando per Bizzarri, Cesar e Gamberini in difesa, Hetemaj a centrocampo, la coppia offensiva Meggiorini – Paloschi, insieme al capitano Pellissier e ai jolly Sardo e Dainelli ha di fatto favorito la naturale evoluzione della rosa, con la società bravissima a intervenire sia sul fronte cessioni che su quello degli arrivi. In quest’ottica, ad esempio, si è deciso di lasciar partire il giovane Biraghi al Granada, ma al suo posto è arrivato il ben più esperto Gobbi: Bellomo, Edimar e Pucino sono rientrati dal prestito, così come Roberto Inglese che ben ha figurato con il Carpi in B e potrà esser d’aiuto a stagione in corso nel reparto offensivo. La stagione 2015-2016 è iniziata sotto il migliore degli auspici: vittoria in rimonta nella trasferta di Empoli e poker alla Lazio fresca di mancata qualificazione in Champions League: e se il buongiorno si vede dal mattino…