2013
Catania, Maran: «Questo gruppo è molto professionale!»
Il tecnico del club etneo coccola il gruppo e assiste alla crescita dei nuovi.
CATANIA MARAN – Dopo aver chiuso la prima parte della preparazione senza registrare alcun intoppo né qualche problema fisico per i giocatori, Rolando Maran è pronto per la seconda fase, quella che condurrà il suo Catania verso la nuova stagione: «La squadra ha saputo… “soffrire” con lo spirito giusto, è stato impostato, grazie allo staff tecnico e alla collaborazione del gruppo medico un grande lavoro fisico e tutti sono rimasti a disposizione. Tutti quanti hanno voglia di distinguersi, collaborano e hanno la predisposizione a partecipare al lavoro di ogni giorno. L’ho detto l’anno scorso in questo periodo e lo ripeto: in questo gruppo c’è una enorme professionalità. Quale modulo? Io ritengo che la cosa importante è che le soluzioni possano privilegiare la squadra e il cammino generale in campionato. Agiremo corti, mantenendo la fisionomia del passato. Ovvio, poi, che sul 4-2-3-1 abbiamo lavorato di più per essere pronti, visto che l’anno scorso era stato messo in atto sporadicamente, rispetto al tridente offensivo», ha dichiarato il tecnico del club etneo ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
Maran ha poi evidenziato i cambiamenti in atto, dovuti anche ai movimenti di calciomercato: «Lodi aveva determinate caratteristiche ora si cerca di sfruttare il potenziale di altri giocatori in tutte e due le fasi. Lavoriamo per migliorarci. Ci contreremo sulla tattica ora? Lo faremo per automatizzare alcuni meccanismi da utilizzare in campionato. Velocità, lavori specifici sui reparti. Ecco il programma di massima che dovremo sviluppare. La difesa è collaudata perché, a parte Monzon (oggi dovrebbe allenarsi con il gruppo ndr) e Gyomber, ha gli stessi protagonisti della stagione passata. Leto? Si adatta in tutti i ruoli d’attacco. Può agire da centravanti, può essere affiancato a un’altra punta. Ci sarà tempo per verificare l’assetto generale, con Leto in squadra o con altre soluzioni. Grazie al cielo non mancano».