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2015

Come francese COMANda

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Juve, storia di un grande amore…tutto alla francese

Paul Pogba, da due anni e mezzo a questa parte, si è preso la Juventus e c’è chi spera di ripercorrere le orme del centrocampista classe 1993 e dei suoi connazionali: Kingsley Coman. I due francesi sono pronti ad aprire un nuovo ciclo blues in bianconero e non sarebbe la prima volta…La storia della Juventus infatti è costellata di campioni – ma anche meteore – di nazionalità francese e la storia potrebbe ripetersi grazie ai due Golden Boy Pogba e Coman. Perchè in casa Juve…COMANda la lingua francese!

IL PRESENTE DICE POGBA IL FUTURO COMAN – La stagione 2014/2015 sarà ricordata probabilmente come l’annata della consacrazione di Paul Pogba. Con l’addio di Conte e l’arrivo di Massimiliano Allegri, l’ex Manchester sta vivendo un grande momento di forma. A volte tende a sparire dai radar della partita ma con il passare degli anni Pogba sta curando i difetti e limando i pregi – non a caso è stato l’unico ‘italiano’ ad essere inserito nella lista dei 25 per il Pallone d’Oro. Centrocampista completo, abile in marcatura ma anche in zona gol, sfrutta le sue lunghe leve per arrivare su ogni pallone, ha grande forza atletica, abilità nel pressing e personalità, doti fondamentali per un centrocampista. In molti lo paragonano a Zidane e il gol segnato al San Paolo contro il Napoli ricorda – per certi versi – quello siglato da Zizou nella finale del 2001 contro il Bayer Leverkusen. Pogba ha già spiccato il volo, chi invece sembra essere in rampa di lancio è Kingsley Coman. In coppa Italia, giovedì scorso, ha trovato il primo gol tra i professionisti e se quello è il suo biglietto da visita c’è da scommettere su una luminosa carriera. King, questo il soprannome di Coman, è stato strappato dalla Juventus a parametro zero – proprio come accadde con Pogba dal Manchester United – ed è iscritto a bilancio, compresi oneri vari e indennizzo da versare al Paris Saint Germain, per 1,678 milioni. Un vero affare per la Juventus che sogna di ripetere quanto fatto con Pogba. D’altronde, la storia d’amore tra la Juve e i calciatori francesi, è una storia che ha regalato grandi emozioni ai tifosi juventini…

SOLO 3 NEI PRIMI 80 ANNI DI STORIA – Il primo fu Meille Arthur. Il francese fece il suo esordio nel derby di Torino nel 1991 e collezionò 11 presenze con i bianconeri. Per trovare il secondo francese bisogna andare avanti negli anni e arrivare fino agli anni ’60 quando la Juventus acquistò Nestor Combin, centravanti francese naturalizzato argentino. La foudre (la folgore) ha giocato 38 partite con la Juve collezionando 10 reti, contribuendo alla vittoria della coppa Italia. Altro salto temporale. Stagione 1982-1983, la Juventus acquista Boniek e Platini e a causa delle norme vigenti all’epoca in materia di stranieri, i bianconeri sono costretti a cedere Brady. Nei primi 6 mesi il giocatore francese fatica ad ambientarsi ma dal girone di ritorno sarà spettacolo. Platini rimane 5 stagioni con la Vecchia Signora, segna 104 gol in 224 partite, vince la classifica cannonieri e il Pallone d’Oro per 3 anni consecutivi (solo Messi è riuscito a raggiungere il francese per quanto riguarda i successi nella competizione indetta da France Football) ma soprattutto regala magie. L’avvocato Agnelli disse su di lui: «L’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras». Dopo Platini, è il turno di Didier Deschamps e Zinedine Zidane. Il centrocampista viene acquistato dalla Juve nel ’94-’95, il secondo arriva a Torino due anni più tardi. Entrambi restano alla corte bianconera per 5 stagioni. Deschamps era un ottimo centrocampista di quantità ma a lasciare un segno tangibile nella storia della Juve fu soprattutto Zinedine Zidane. Zizou è l’erede naturale di Platini e conclusa la sua esperienza nel Bordeaux decide di seguire le orme del suo predecessore e di arrivare a Torino. La Juve spende 7,5 miliardi di vecchie lire per il francese di origini algerine e rivende il numero 21, 5 anni più tardi, per 150 miliardi (trasferimento più costoso nella storia del calcio fino al 2009, quando – sempre il Real – decide di acquistare un certo Cristiano Ronaldo per 80 milioni di euro, poco più di 157 miliardi di lire. Con i bianconeri gioca complessivamente 212 partite e segna 31 gol, di cui 24 in Serie A e dopo il trasferimento Agnelli dirà di lui: «è più divertente che utile». Dopo Zizou arriveranno Blanchard, Henry, Pericard ma soprattutto Trezeguet, Thuram e Vieira. L’attaccante arriva per sostituire Henry e resta alla Juve per 11 stagioni segnando 171 gol in 320 partite diventando così il miglior cannoniere straniero della storia della Signora; il difensore vive stagioni ad alti e bassi ma regala grandi soddisfazioni ai tifosi; il centrocampista resterà solo per 2 anni, ‘tradendo’ i bianconeri per l’Inter. Completano il quadro Zebina, Boumsong, Kapo, Traorè, Anelka ed Evra.

BIDONI E METEORE – La Juve ha grandi ricordi dei giocatori francesi ma non sono mancate le delusioni. Dopo l’acquisto di Zinedine Zidane, Luciano Moggi decide di ripetere l’operazione andando a pescare ancora una volta nel massimo campionato francese: alla Juventus arrivano Jocelyn Blanchard e Thierry Henry. Il primo, un centrocampista, si rivela al grande pubblico come uno dei migliori giocatori della stagione 1997/98, che vede il Metz terminare secondo in campionato. La Juve lo nota e lo acquista sperando di rimpiazzare Deschamps ma l’esperimento non dà buoni esiti: lento e inadeguato, timido ed impacciato, alla fine racimola 12 presenze in campionato, 6 in Coppa Italia, 3 in Champions League e lascia la Juve dopo una sola stagione. Il caso di Thierry Henry è molto ma molto strano. L’attaccante veniva fatto giocare da Carlo Ancelotti sulla fascia, a volte anche da terzino, ma Titi è punta vera, un grande attaccante, e quindi fatica a trovare la sua dimensione giocando fuori posizione. Dopo due anni di apprendistato, la Juve lo cede all’Arsenal del maestro Wenger e ha così inizio la storia di uno dei migliori attaccanti degli anni 2000. Pericard ha collezionato solo 2 presenze (1 in coppa Italia, 1 in Champions) e non ha mai lasciato il segno così come Kapo, Traorè e Anelka. Boumsong invece, onesto mestierante, può essere considerato un buon gregario che ha vestito la casacca bianconera per 2 stagioni, dal 2006 (l’anno della B) al 2008.

BACIO BIANCONERO ALLA FRANCESE – La storia d’amore tra la Juventus e la Francia è una storia, fino a questo momento, solida e felice. I francesi hanno fatto le fortune della Juve e il club degli Agnelli spera che Pogba e Coman ripetano le gesta dei predecessori. Juve, storia di un grande amore…francese!