2015
Copa America, Messico: Herrera rinuncia ai big e si affida a Corona
Hernandez, Dos Santos e Herrera a riposo in vista della Gold Cup. Ma c’è il talento del Twente
Una passerella o forse, più probabilmente, una preparazione in vista della CONCACAF Gold Cup, la coppa del Centro-Nord America che andrà in scena dal 7 al 26 luglio, tra Stati Uniti e Canada. Quello che si presenterà in Cile per la Coppa America, dunque, sarà un Messico più che sperimentale. Il commissario tecnico Herrera, consapevole delle fatiche a cui i suoi giocatori europei sono stati sottoposti in questi mesi, ha deciso di risparmiare loro la campagna cilena. Da Hernandez (Real Madrid) a Vela (Real Sociedad) passando per Jovani e Jonathan Dos Santos (Villareal entrambi), Ander Herrera (Porto), Andres Guardado (PSV) e Guillermo Ochoa (Malaga): i big messicani si aggregheranno al gruppo solo per cercare di ottenere la settima Gold Cup della storia. Dunque, il gruppo scelto da Herrera è composto da calciatori prevalentemente provenienti dal campionato nazionale: solo quattro giocano all’estero (due in Spagna, uno in Italia e uno in Olanda).
ALLENATORE E TATTICHE – Alla guida de El Tricolor, dal 2013, c’è Miguel Herrera, ex giocatore e nazionale messicano. Da buon difensore, Herrera – in patria viene soprannominato El Piojo (Il Pidocchio) per la sua corporatura fisica piuttosto goffa – ha saputo costruire una squadra solida, partendo da un principio imprescindibile: la difesa a tre. Ma se in Brasile, durante il Mondiale del 2014, ha proposto un undici comunque parecchio offensivo, in Cile difficilmente sarà così. Per via delle tante assenze, Herrera in questi ultimi test prima del via della Copa America ha testato un 5-3-2, comunque molto solido. Regia difensiva affidata al Gran Capitan, Rafa Marquez, reduce però da una stagione abbastanza difficile con la maglia del Verona. Peso dell’attacco affidato a Jimenez (Atletico Madrid), con una variante impazzita in mediana: Jesus Manuel Corona, esterno offensivo classe 1993, di proprietà del Twente. Herrera sta provando a valorizzare le sue qualità proponendolo da mezz’ala, esperimento che, in queste prime uscite, non sembra troppo riuscito.
IL GIOCATORE MIGLIORE – La storia, per numero di trofei vinti e non solo, dice Rafa Marquez, el Gran Capitan. Centoventicinque presenze per lui con la maglia de El Tricolor, con cui ha vinto due Gold Cup e una Confederations Cup. Il presente, e soprattutto il futuro, però, giocano a favore di Jesus Corona. Forte tecnicamente e devastante nell’uno contro uno, Corona è stato paragonato in patria all’ex leggenda del Monterrey, Jesus Arellano. Su di lui i club più importanti d’Europa (Napoli compreso) dopo una stagione di primissimo livello con la maglia del Twente: undici gol in trentuno partite, nonostante la difficile eredità lasciata da Dusan Tadic, passato in estate al Southampton. Tra gli altri, da tener d’occhio anche Salcedo, classe 1993 come Corona, autore di un buonissimo Mondiale la scorsa estate.
PUNTO DEBOLE – Poca, pochissima qualità. La scelta di aver rinunciato ad un intero reparto – Herrera, Dos Santos e Guardado possono tranquillamente essere considerati i tre centrocampisti titolari – può essere molto controproducente. Herrera è consapevole della mancanza di qualità nel reparto mediano, motivo per cui sta provando a collocare in quel ruolo Corona. In attacco, per El Tricolor, poca imprevedibilità: gli spunti di Jovani Dos Santos e la freddezza di Hernandez mancheranno, eccome. Il vantaggio può arrivare da due fattori: il girone più che equilibrato in primis – eccezion fatta per il Cile, le altre due squadre (Ecuador e Bolivia) non sono imbattibili. E poi c’è la capacità del tecnico di creare una squadra organizzata, capace di andare oltre le assenze dei singoli con la forza del gruppo.
PALMARES – In Copa America, il Messico vanta due medaglie d’argento (1993 sconfitto 2-1 dall’Argentina e 2001 battuto dalla Colombia) e tre terzi posti (1997, 1999 e 2007). Come già spiegato, l’obiettivo di Herrera è cercare di ottenere la settima Gold Cup della storia. In caso di qualificazione ai quarti da seconda classificata – il Cile è strafavorito per vincere nel girone -, il Messico andrà ad affrontare una tra Brasile e Colombia.