Cronache di una corsa al titolo - Calcio News 24
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2012

Cronache di una corsa al titolo

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Iniziamo da un flashback: 21 aprile 2002. La Serie A si appresta a vivere la terzultima giornata di ritorno del campionato. L’Inter di Hector Cuper, prima in classifica, gode di tre punti di vantaggio sulla Juventus del Lippi-bis.  Al “Bentegodi” di Verona è in programma, per la 32^ giornata, il match tra Chievo Verona e Inter, mentre al “Garilli” di Piacenza, invece, la Juventus è costretta a fare punti contro la squadra di casa per racimolare qualche lunghezza sulla capolista. Minuto 40 del secondo tempo: con i nerazzurri in vantaggio per 1-2 grazie a Dalmat e Ronaldo contro i clivensi di Gigi Del Neri, autentica squadra rivelazione della stagione, e la Juventus ancora impantanata sullo 0-0, lo scudetto sembra sempre più una chimera per il popolo bianconero, ormai distanti a cinque lunghezze dalla capolista milanese. Tuttavia, il calcio riserva sempre sorprese e  basta appena qualche minuto per cambiare lo scenario in atto, con la bordata mancina di Nedved sotto la traversa e il contemporaneo pareggio di Cossato al Bentegodi. In pochi minuti, la Juventus, ormai con il fazzoletto in mano per il titolo che sembrava irraggiungibile, si ritrova da un divario di cinque punti ad un solo punto di distacco dall’antagonista. Il resto è storia, nel turno successivo le distanze rimangono invariate, fino ad arrivare alla domenica del 5 maggio con l’harakiri nerazzurro e il titolo che va alla Juventus.

 

Catapultiamoci esattamente 10 anni e 10 giorni dopo. Torino, Juventus Stadium: i bianconeri di Antonio Conte alla vigilia del 2 maggio godono di tre lunghezze dal Milan. La Juventus domina la gara con il Lecce, per giunta in dieci uomini, e mantiene invariate, fino a dieci minuti dal termine, a tre le distanze dal Milan, secondo in graduatoria. Sia Juve che Milan si apprestano a chiudere le rispettive partite con un 1-0 scarno per quanto mostrato in campo. Ecco allora che, ancora una volta, il calcio si ribella a pronostici quasi scontati e decide di mettere un pizzico di sale al finale di campionato, ma molti più patemi e ansie per il popolo della Vecchia Signora: Gigi Buffon, non uno qualunque, perde sciaguratamente la palla in area di rigore e Bertolacci segna l’1-1. Tutto riaperto: a San Siro si festeggia, la Juventus si è fermata. E stavolta non è uno scherzo come quel presunto gol del Cesena due settimane addietro, è tutto vero. Il Milan ci crede, segna il 2-0 finale e si porta ad un solo punto di svantaggio a 10 giorni dalla fine del campionato.

 

Insomma, tutto riaperto in vetta. Alla faccia di chi aveva già bollato come sicura vincente la Juventus. I rossoneri, mai domi, adesso hanno dalla loro tanto entusiasmo in vista del derby contro l’Inter in programma domenica prossima. La Juventus, invece, dopo il ‘braccino’ mostrato contro i salentini non ha più margine di errore: starà ai ragazzi di Conte vincere entrambe le gare rimanenti con Cagliari e Atalanta per coronare una stagione davvero incredibile sotto diversi punti di vista. E per non ripetere sulla propria pelle quelle esperienze del 5 maggio 2002: ossia, perdere il titolo all’ultima giornata dopo una così memorabile cavalcata. I tifosi bianconeri, ne siamo sicuri, faranno gli scongiuri mentre un’altra analogia cade tempestosa nelle menti del passato: ossia quel gol di Bertolacci a Buffon che presenta atroci similitudini con quello siglato da Ronaldo, in quel Chievo-Inter del 22 aprile di dieci anni fa. Lupatelli va per rinviare, liscio clamoroso e il Fenomeno, col sorriso stampato, deposita in rete sotto la curva dei tifosi nerazzurri in trasferta. Ok, fate pure gli scongiuri…