2014
Dodò: «Qui per Mazzarri. Roma? Grazie a Sabatini e Garcia»
Le parole del difensore brasiliano tra il passato giallorosso e il presente nerazzurro.
INTER DODO’ – Dopo aver fallito l’assalto allo scudetto con la Roma, Dodò è pronto a dargli la caccia con la maglia dell’Inter. Arrivato in prestito biennale con riscatto nel 2016, il difensore è tornato sulla scelta di lasciare i giallorossi e sposare il progetto nerazzurro: «Sono stato contento e mi ha fatto piacere dopo due anni con la Roma che una squadra così importante come l’Inter pensasse a me. Insieme al mio procuratore abbiamo capito che questa era la migliore opzione per me ed eccomi qua. Mazzarri? Ha pesato tantissimo. Gli esterni con lui fanno bene perché dà grande importanza allo sviluppo del gioco sulle fasce. Ero consapevole di questa fama del nostro allenatore e non ho avuto dubbi», ha dichiarato Dodò ai microfoni del “Corriere dello Sport”.
OBIETTIVI – Il calciatore brasiliano ha fissato i traguardi da raggiungere: «Questo è un progetto importante che nei prossimi anni prevede che la squadra sia rinforzata con nuovi acquisti e con la crescita dei giovani. Come ha detto il presidente Thohir l’obiettivo è vincere lo scudetto nei prossimi anni. Traguardo? Far meglio dello scorso anno in campionato e disputare un bel torneo anche in Europa. Sarebbe importante arrivare fino in fondo all’Europa League per l’Inter, ma anche per l’Italia che vuole risalire nel ranking Uefa».
IL GRUPPO – Dodò ha rivelato poi di aver parlato dell’Inter con Maicon, svelato chi lo ha impressionato e aperto all’arrivo di Lamela: «Da quando sono qua non l’ho sentito perché dopo il Mondiale sta facendo un po’ di vacanze, ma durante la stagione scorsa a Roma mi ha spesso raccontato del suo periodo all’Inter. Chi mi ha impressionato qui? Jonathan perché sta ricoprendo un ruolo diverso rispetto al suo abituale. Si è messo a disposizione dell’allenatore e nella prima amichevole è andato molto bene. Lamela ideale per l’Inter? Sicuramente perché Erik è giovane e forte. Lo scorso anno ha avuto delle difficoltà a livello fisico in Inghilterra, ma rimane un campione e se dovesse venire all’Inter, ci aiuterebbe tanto».
LA SCELTA – Ma il terzino ha spiegato anche la scelta di lasciare la Roma per trasferirsi in nerazzurro: «Perché l’Inter mi ha presentato un progetto nel quale posso essere più partecipe. A livello personale avrò una visibilità molto grande e per me potrà essere utile anche in chiave nazionale. Nazionale? E’ il mio obiettivo e, dopo le chiamate con l’Under 17 e l’Under 20, sono convinto che l’Inter mi darà la spinta per arrivare nella Seleçao».
IL PASSATO – Infine, Dodò è tornato sull’esperienza giallorossa, che si è chiusa con qualche rammarico: «Sabatini? Lo ringrazio per avermi portato in Italia e per aver creduto in me anche quando ero infortunato. Non mi ero ancora operato e lui già mi chiamava per incoraggiarmi. Mi ha sempre aiutato tanto. Rapporto con Garcia? Buono e con lui ho imparato tantissimo. Sia in campo sia fuori perché mi ha dato tanti consigli utili pure a livello umano. Scintille? Non è assolutamente vero. Lo stimo come allenatore e come persona. Totti? Uno spettacolo. Quando uno assiste alle partite dalla tribuna o dalla tv, capisce che è forte perché vede le sue giocate, ma è allenandosi insieme a lui che si comprende a pieno che è diverso dagli altri. Per come tira, per come vede la giocata prima degli altri e per come pensa in fretta, con o senza palla. Sono arrivato alla Roma all’età giusta. Ho avuto solo la sfortuna di farmi male a neppure vent’anni (rottura del crociato destro, ndi) e quando sono sbarcato a Roma ho avuto bisogno ancora di un po’ di tempo per recuperare».