L’attacco dei Pm sul caso biglietti: «Dominello incontrava Agnelli, Marotta e Buffon»

Luci accese sul ‘caso biglietti’ che riguarda la Juventus. I pm attaccano i bianconeri: ecco come la ‘ndrangheta avrebbe contatto la Juve

Ieri il presidente della Juve Andrea Agnelli si è presentato presso la Corte d’Appello della FIGC per il secondo grado del processo sul ‘caso biglietti‘. Nessuna decisione finale è stata presa poiché è stato chiesto il rinvio di circa un mese per assumere nuovi atti. Secondo quanto riferito dal “Corriere della Sera” la ‘ndrangheta avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella vicenda perché avrebbe trattato direttamente con i pm. E’ quanto scritto dai Monica Abbatecola e Paolo Toso nel ricorso in Appello contro gli imputati assolti del processo Alto Piemonte.

Questo quanto scritto dalla Procura: «Sino a qualche anno fa i gruppi organizzati di ultrà acquistavano dalla Juve, in violazione delle norme di legge che regolamentano gli eventi calcistici, quote di biglietti d’ingresso allo Juventus Stadium (nell’ordine di centinaia), che poi rivendevano abusivamente a prezzo maggiorato, per dividersi gli utili». La ‘ndrangheta avrebbe partecipato all’affare ‘proteggendo’ i vari gruppi, con un ruolo di intermediazione. L’avvento di Rocco Dominello, ex esponente dei Drughi di Montanaro e figlio di Saverio, avrebbe permesso alla malavita di fare un ulteriore passo in avanti.

Con l’arrivo di Dominello il ‘caso biglietti’ diventa un discorso ad ampio raggio. Secondo i pm grazie a Germani, Dominello poteva incontrare gli alti dirigenti della Juventus come l’ad Marotta e il presidente Agnelli ma anche l’allenatore Antonio Conte e il capitano bianconero, Gigi Buffon. La Juve ha sempre smentito il suo coinvolgimento e non è mai stata indagata nel processo penale. I bianconeri si sono sempre dichiarati ‘vittime inconsapevoli’ assumendo di non poter essere a conoscenza della natura di alcuni personaggi.