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Esame Suarez: la Juve si sente tranquilla, nessuna pressione da parte dei bianconeri

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Esame Suarez: la Juve si sente tranquilla e al riparo da eventuali strascichi giudiziari. Le parole del colonnello Sarri

La Juventus si sente tranquilla dopo lo scoppio del caso Suarez. Non è un mistero che sia stato il club bianconero a prendere i contatti con l’Università: la Juve nella trattativa per Suarez ha capito che l’uruguaiano non sarebbe stato arrulolabile come comunitario e si è mossa per capire quanto rapido avrebbe potuto essere l’iter per il passaporto. Il primo passaggio era l’esame di lingua. Per questo la Juve ha contattato l’Università per Stranieri di Perugia, informandosi su modalità e tempi dell’esame. Ricostruisce Gazzetta.

In un secondo momento sono intervenuti uomini vicini a Suarez (l’avvocato di fiducia?) per prendere accordi per la prova di giovedì. Probabilmente è stato proprio Suarez – o uomini a lui vicini – a pagare le poche decine di euro necessarie per l’iscrizione all’esame. La Juventus peraltro da martedì 15, due giorni prima dall’esame, aveva già diretto la sua attenzione su altri attaccanti. La pista Suarez era stata abbandonata dalla Juve per le tempistiche sul passaporto, come detto da Fabio Paratici prima della partita di domenica con la Samp: «Suarez va tolto dalla lista dei possibili centravanti perché i tempi burocratici per ottenere la cittadinanza sono superiori alla data di scadenza del mercato e della lista Champions». Quello che è successo in quei giorni resta nei segreti del mercato.

Cosa dice il colonnello Sarri

«Premetto che non c’è stata alcuna pressione esterna. È stata un’iniziativa dei vertici dell’Università per Stranieri di Perugia, ammaliati dal candidato eccellente e dall’avere avuto un contatto da parte di questa squadra». Sarri ha poi confermato che la Juventus non è indagata: «Assolutamente no. Se non lo sarà? Nessuno è veggente, sono in corso le acquisizione delle documentazioni».