Fiorentina, Montella: «Muriel? Magari! Gli altri...» - Calcio News 24
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2013

Fiorentina, Montella: «Muriel? Magari! Gli altri…»

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montella 2012 ifa

Il tecnico viola parla in un’intervista del futuro e del presente viola: tra mercato e giocatori

CALCIOMERCATO FIORENTINA MONTELLA UDINESE MURIEL – Intervistato oggi dal “Corriere dello Sport – Stadio”, il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella ha parlato di numerosi argomenti: dalla nuova epoca viola, passando ovviamente per il calciomercato ed un nome in particolare, quello di Luis Muriel dell’Udinese

MAGARI… – «Muriel? L’Udinese sa bene come vendere e valorizzare i suoi talenti. Non mi risulta nessuna opzione della Fiorentina, magari», le parole di Montella, che quindi ha parlato anche di chi alla Fiorentina per il momento c’è e di chi non c’è più. 

QUESTIONI DA ATTACCANTI – «Ljajic alla Roma? Adem è un buon giocatore che può diventare un campione. Deve solo capire come gestirsi, giusto per non rischiare di restare un talento incompiuto. Gomez? E’ troppo generoso. Pazzesco ma vero. A Genova, io sul 3-0 non sarei andato a cercare il compagno in area, fosse solo perché era impossibile scovarne uno libero da marcatura. Mi ha stupito, non me lo aspettavo così. Anzi, a volte dovrebbe pure capire che si tratta di un eccesso di zelo. Rossi? Dovremo essere pazienti tutti. Io e lui per primi. Va frenato lui e devo frenarmi io. Non si tratta di avere paura di ricadute o di piccoli infortuni: i fastidi fisici non vanno curati, vanno evitati».

DESTINI INCROCIATI – Sul futuro suo e di chi, come Vargas, al momento prova a rilanciarsi: «Il mio contratto? Io sono fedele. Se sto bene in una realtà e se le idee viaggiano di pari passo, perché mai dovrei cambiare? Perchè rilanciare Vargas? Perché decidere di ridursi della metà l’ingaggio è un segnale decisivo, una decisione non semplice da prendere. L’ho visto motivato. Ha ritrovato pure la Nazionale».

TRA I PALI – Capitolo finale su Neto e la nuova Fiorentina: «Neto non ho dubbi che col tempo correggerà gli errori. È pure bravo con i piedi. Onestamente, non vedo uno meglio di lui, anche se tra i pali quello che conta solo le parate, non i rilanci. La squadra? Quest’anno abbiam ultimato il lavoro andando a cercare elementi meno funzionali all’idea di partenza ma necessari per il salto di qualità»