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Gabbiadini: «Siamo come leoni in gabbia ma sapremo rialzarci»

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Coronavirus Gabbiadini

Gabbiadini racconta la sua positività: «Ho avuto paura di poterlo contagiare ai familiari. Adesso sto bene, sapremo rialzarci insieme»

Manolo Gabbiadini è stato il primo giocatore della Sampdoria accertato ad aver contratto il Coronavirus. L’attaccante blucerchiato si è raccontato ai microfoni del Corriere dello Sport:

CONDIZIONI DI SALUTE – «Adesso sto bene, ho avuto un po’ di febbre e tosse per 5-6 giorni nella prima settimana. Non sentivo gli odori e avevo un forte mal di schiena, ma nel complesso era tutto sopportabile. Prima della telefonata del dottor Baldari ero convinto di non avere il virus, poi mi ha detto della positività e ci sono rimasto male. Il mio pensiero era di poterlo trasmettere a mia moglie e i miei figli, ma per fortuna non è successo»

CORONAVIRUS – «Siamo come leoni in gabbia, ma non molliamo. Non dimenticherò mai la chiamata del dottor Baldari che mi ha dato la notizia. Lui poi è stato più male di me. Adesso sto bene, ma che spavento».

RIPRESA – «Mi mancano i compagni ed il calcio, l’obiettivo è ripartire, perciò è il momento di usare la testa. Non bisogna avere fretta».

SAMPDORIA – «Chi mi è stato vicino della Samp? Tutti, abbiamo un gruppo molto solido. Anche Ranieri mi ha telefonato spesso. Ho scritto una lettera alla mia Bergamo, sapremo rialzarci insieme».

AFFETTO – «Mi sono arrivati 400 messaggi solo su WhatsApp, mii ha fatto piacere questo affetto».

FINIRE LA STAGIONE – «Non spetta a me dirlo. L’obiettivo di tutti è ripartire, nella vita in generale. Ma nella maniera giusta per non ricascare nel problema. All’inizio sarà dura perché non si potrà uscire liberamente come prima, ma quando ci sarà il vaccino le cose pian piano torneranno normali».