Il Mancini segreto | CdS - Calcio News 24
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2015

Il Mancini segreto | CdS

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mancini cappuccio inter febbraio 2014 ifa

Il braccio destro, Salsano, racconta il tecnico neroazzurro

Dietro le quinte di Roberto Mancini. Fausto Salsano, suo fedelissimo ed ex compagno alla Sampdoria, racconta alla Gazzetta dello Sport, alcuni retroscena dell’allenatore dell’Inter. Un rapporto lunghissimo tra i due, che ricominciò nel 2004 dopo una telefonata del Mancio: «Mi squilla il telefonino – spiega Salsano – era Roberto che mi disse: “Vado ad allenare l’Inter, vieni con me?”. Fu un momento bellissimo, una grande dimostrazione di stima e amicizia».  «Già a 20 anni alla Samp era un campione, io arrivai dopo ed ero due anni più vecchio, ma ero in soggezione lo stesso alle mie prime presenze in campo. Lui aveva una carica carismatica e una personalità incredibili». 

LO STAMPO – Che Mancini avesse la stoffa del tecnico lo si vedeva anche da giocatore, sempre pronto a dare direttive ai propri compagni. «Era esigente anche con in compagni – continua Salsano – non so quante volte mi ha dovuto rimproverare, perché io che ero il suo trequartista dovevo servirlo in verticale velocemente». «Ma tutti gli screzi che ci sono stati sono finiti sul campo, uscivamo spesso insieme. Ma lui era un personaggio così, o ti stimola, o ne soffri la presenza». 

ALLENATORE – Un percorso, quello di Mancini, che sicuramente lo ha portato a maturare come tecnico, portandolo a vincere un pò dove andasse andasse. «Prima era un giocatore vestito da allenatore, adesso è un allenatore a tutti gli effetti, con un palmares invidiabile. Adesso sa ponderare meglio le scelte». «L’unico problema è quando parto con un’idea, poi nessuno lo smuove, è come un treno». «L’unico rimprovero che posso fargli? Da giocatore, uno come lui, avrebbe potuto dare di più sopratutto in Nazionale».