Il Napoli e l?insostenibile leggerezza dell?essere - Calcio News 24
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2012

Il Napoli e l?insostenibile leggerezza dell?essere

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Perché questo titolo? Dove risiede la ragione di accostare il romanzo di Milan Kundera alle sorti di una squadra di calcio? Forse l’eccessiva ambizione di chi vi scrive non può trovare un punto di congiunzione tra l’opera letteraria dell’autore ceco e quanto può accadere in un meno nobile campo da calcio. Letto ed apprezzato, la genialità sta proprio nel titolo: ed è da questo titolo che si intende analizzare, a freddo, quanto successo nelle due ultime settimane partenopee.

LA PIAZZA NAPOLETANA, IL SALTO DI QUALITA’ – L’insostenibile leggerezza dell’essere, si diceva. Gran parte dei media al seguito della squadra, e la quasi totalità dei suoi supporter hanno riposto aspettative massime nella trasferta di Torino. Fin qui tutto lecito, tutto positivo, tutto bello. Il Napoli dell’era Mazzarri gioca da tre anni ad altissimi livelli e deve vivere con l’ambizione di poter vincere una partita secca anche contro avversarie più attrezzate. Quale la Juventus è. Questo non è bastato però, e la piazza a cui si accennava poco fa ha ritenuto giusto caricare ulteriormente il senso di questa partita indicandola quale sfida scudetto; sembra eccessivo all’ottava giornata, ma in tanti hanno ritenuto di non aver bisogno di ulteriori conferme. Poi il Napoli ha perso, ed improvvisamente tutto il suo seguito si è affrettato a smontare il castello: meglio guardare indietro che Lazio ed Inter corrono forte. Duro, complesso per una squadra ancora giovane in termini di successi reggere la pressione di un tritacarne del genere. Praticato ad arte con insostenibile leggerezza.

LA REAZIONE DELLA SQUADRA, GLI OBIETTIVI – Il Napoli esce sofferente dallo Juventus Stadium soltanto sul piano del risultato. La prestazione, fattore onestamente riconosciuto da tanti, è risultata essere alla pari: e questo è lo scatto di personalità che ci si attendeva rispetto alla scorsa stagione. Lo riteniamo un punto acquisito. Ora, per procedere ad un’analisi credibile, va tutto relativizzato: qual è l’obiettivo del Napoli? Chi scrive ritiene in prima persona che, oggi, non può essere ancora lo scudetto. O quantomeno non si può avere la pretesa di restare addirittura delusi. Insostenibile leggerezza. I motivi: la classifica finale dell’ultimo campionato registrava ben 23 punti di distacco tra Juventus e Napoli, con i bianconeri notevolmente più rinforzati rispetto ai partenopei dalla campagna acquisti estiva. In questi termini il divario è addirittura cresciuto. Il Napoli era impegnato sul doppio fronte con la Champions League, la Juve riposava durante la settimana: vero, altrettanto vero che ora la situazione è in parte invertita, con il Napoli oggi alle prese con una competizione ritenuta dalla società meno allettante ed idonea a dare spazio alle alternative, mentre la squadra di Conte disputa la Champions. Fattore che solo parzialmente può ricucire lo strappo a cui si accennava, alla luce poi del fatto che un anno fa la media punti della banda Mazzarri si innalzava in prossimità della Champions per poi abbattersi in assenza della stessa, palesando tutti i limiti di una squadra allora troppo umorale. Insostenibilmente leggero non prendere in considerazione tutto ciò.

IL FUTURO – Quali sono i tuoi avversari, Napoli? L’obiettivo assolutamente alla portata dello spessore tecnico della squadra è l’immediato ritorno in Champions League. Smentendo tutti i suoi detrattori che la volevano meteora della massima competizione europea. In tal senso, le dirette concorrenti potrebbero essere Inter, Lazio e Roma – quelle ad oggi credibili – e, dando per scontata la Juve, restano due posti. Uno dei quali è ampiamente nel mirino dei partenopei. Al di sopra di questo c’è solo lo scudetto. Poco leggero. Come si può evincere dall’argomentazione proposta, sembra affare della Juve. Sembra dipendere da lei: se poi non si dovesse rivelare pronta a gestire il doppio impegno ed un’altra stagione al vertice, il Napoli ha le carte in regola per approfittare dell’eventuale passo falso bianconero. Osando di più: come non accaduto proprio allo Juventus Stadium, in una fase della gara in cui il Napoli si lasciava preferire ma Mazzarri ha scelto di non rischiare e portare a casa il pareggio. Poi perdendo. Meglio essere più leggeri, a volte. Sia chiaro: la società non gli ha regalato i strumenti per potersi assicurare una lotta scudetto fino al termine, ma proprio il tecnico toscano dovrà risultare l’uomo in più, la pedina dalla giocata fuori spartito. Non lasciarsi mangiare dall’insostenibile tritacarne di pressioni a cui ci si riferiva prima, non abboccare neanche per scherzo a domande sulla gestione della tensione. “Forse a fine anno smetto”. No Walter. Che segnale dai alla tua squadra?