Inter Bayer Leverkusen: Lukaku e Godin dominano fisicamente
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Inter Bayer Leverkusen: Lukaku e Godin dominano fisicamente

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L’Inter ha convinto in entrambe le fasi contro il Bayer Leverkusen. Lukaku e Godin hanno dominato dal punto di vista fisico

Pur non brillando, soprattutto in avvio di gara, l‘Inter contro il Getafe era riuscita a mettere la gara su un contesto tattico che era riuscito a far emergere le lacune della squadra di Bordalas. Contro il Bayer Leverkusen, i nerazzurri sono stati ancora più convincenti in entrambe le fasi di gioco. La straripante prestazione di Lukaku si è presa le prime pagine, ma va citata anche l’eccellente fase di non possesso dell’Inter, che ha reso sterile il prolungato palleggio del Bayer.

L’attenzione di Godin

Le statistiche di fine match, infatti, ci dicono che sono stati i tedeschi ad avere il netto predominio del palleggio: 64% totale di possesso palla, addirittura il 67% alla fine del primo tempo. Secondo il modello di InfoGol, il Bayer ha però totalizzato soltanto 0.74 Expected Goals contro i 3.04 dell’Inter. Il prolungato possesso della squadra di Bosz ha quindi generato molto poco in fase offensiva.

Senza palla, l’Inter è stata precisa in tutte le zone del campo. Quella tedesca è una formazione che ha una bassa resistenza al pressing, che soffre quando aggredita. Per quanto, nel complesso, il Bayer non abbia perso troppi palloni sanguinosi nella propria trequarti, va detto che la costante pressione dell’Inter ha impedito ai tedeschi di risalire in modo pulito. Prima o poi, anche dopo prolungate fasi di “attesa”, l’Inter tornava in controllo del pallone in zone abbastanza avanzate del campo. Il Bayer faticava ad entrare nella trequarti avversaria, nonostante il predominio del palleggio, che però avveniva soprattutto nella propria metà campo.

Con Lukaku e Lautaro sui due difensori centrali, i centrocampisti dell’Inter erano bravi ad accorciare su quelli avversari (era soprattutto Brozovic che si occupava di Baumgartlinger, il vertice basso avversario). Il Bayer allargava il gioco sui terzini, ma i nerazzurri riuscivano ottimamente a scivolare in zona palla. Bender e Sinkgraven avevano sempre tante maglie addosso, con la manovra che quindi si arenava sulle corsie esterne. Quando non perdeva palla, il Bayer Leverkusen era così costretto a tornare indietro da Hradecky (ben 39 passaggi per il portiere), il quale non aveva spesso alternative al lancio lungo.

Il pressing dell’Inter. Tutti i giocatori del Bayer sono marcati, i nerazzurri scivolano bene sui terzini avversari. Nella prima slide, D’Ambrosio segue Sinkgraven, nella seconda c’è Young su Bender, l’Inter è compatta in zona palla.

Mancavano soluzioni di passaggio per i tedeschi, che avevano tutti gli uomini marcati. I difensori dell’Inter erano aggressivi nelle uscite, accorciavano bene sugli attaccanti del Bayer quando questi ultimi venivano incontro. In tal modo, i nerazzurri erano compatti nella pressione. Va segnalata soprattutto la prova di un Godin che sembra sempre più a proprio agio, sia fisicamente che mentalmente, nel difendere in zone profonde di campo. Il difensore uruguaiano ha effettuato ben 2 intercetti e 5 contrasti vinti (record del mach).

Oltre all’efficacia del pressing offensivo, l’Inter si è difesa bene nella propria trequarti. Anche quando si stanziava nella metà campo rivale, il Bayer aveva enormi problemi nel rendersi pericoloso. Il 4-3-3 di Bosz non allargava bene il gioco, si imbottigliava anzi  al centro con l’intera squadra stretta in pochi metri. I terzini, Sinkgraven e Lars Bender, erano infatti piuttosto timidi, non si sovrapponevano quasi mai. L’Inter aveva quindi gioco facile nel recuperare palla in zone centrali, approfittando di un Volland in grande difficoltà spalle alla porta. De Vrij è stato dominante su di lui.

Il Bayer collassato al centro. Baumgartlinger prova a servire Volland, ma De Vrij intercetta il passaggio. L’Inter ha recuperato palla con facilità nella propria trequarti.

La pericolosità è aumentata nella ripresa, ossia quando Bosz è passato al 4-2-3-1. Il Bayer ha allargato meglio il gioco e trovato gli esterni in profondità (soprattutto Diaby, una vera e propria spina nel fianco per Conte). Tant’è che i tedeschi hanno effettuato ben 13 cross contro i 6 del primo tempo. Anche nei momenti di maggior passività, l’Inter ha comunque difeso molto bene la propria area di rigore, con il Bayer che ha faticato a tirare in modo pulito.

Il dominio di Lukaku

Oltre alla solidità difensiva, l’Inter ha dato la sensazione di poter arrivare dalle porta di Hradecky con grande facilità. In teoria, il pressing del Bayer sembrava funzionare bene, visto che i nerazzurri non avevano modo di trovare l’uomo libero alle spalle del centrocampo tedesco. Nella pratica, ogni verticalizzazione per le punte si tramutava in un grosso pericolo. L’Inter ha costantemente scavalcato il centrocampo, lo scopo era quello di lanciare per Lukaku e Lautaro consentendo loro di prevalere fisicamente su S. Bender e Tapsoba. 

Così è arrivato il primo gol, su un passaggio alto da dietro per l’argentino, che ha ben aggredito la profondità e successivamente servito Young con un bel colpo di tacco.

L’azione del primo gol.

Come si vede nella slide sopra, Bosz accettava la parità numerica dei difensori contro gli attaccanti nerazzurri. Soprattutto Lukaku, autore di una doppietta, ha fatto il bello e il cattivo tempo contro Tapsoba, esercitando un dominio fisico che ha continuamente messo in imbarazzo il burkinaké. Ha vinto ogni duello, il difensore non riusciva mai ad anticiparlo o a gestire la sua fisicità.

Si è visto con evidenza in entrambi i gol: nel secondo, tra l’altro, i centrocampisti hanno protetto molto male l’area di rigore, consentendo a Young di trovare il belga con facilità senza che nessuno schermasse la soluzione di passaggio.

Oltre che nell’area avversaria (6 tiri, record del match), Lukaku è stato preziosissimo anche lontano dalla porta. Di fatto, era la principale risorsa per consentire all’Inter di risalire il campo. Raccoglieva ogni lancio da dietro, proteggendo ottimamente palla contro un Tapsoba pressoché inerme.  A volte, faceva da sponda per il compagno a rimorchio, mentre in altre circostanze si girava e lanciava Lautaro in profondità (oppure apriva sul quinto).

Insomma, basta lanciare sul belga e l’Inter riesce a risalire il campo velocemente. Nonostante circa 220 passaggi in meno del Bayer, i nerazzurri hanno avuto più del triplo della pericolosità, proprio perché arrivavano in porta con pochi passaggi sfruttando il fisico dell’ex Manchester United.

Tre situazioni in cui Lukaku, su un lancio da dietro, anticipa Tapsoba (prevalendo fisicamente) e serve i compagni: nella prima slide, fa da sponda per Barella a rimorchio, nelle altre due verticalizza per Lautaro.

Nella prima ora, la fase offensiva dell’Inter è dipesa quasi solo da Lukaku. Successivamente, l’ingresso di Eriksen ha dato più ordine e controllo nel palleggio, soprattutto contro un Bayer più lungo e stanco. Il danese è stato tanto lucido quanto dinamico, svariando su tutto il fronte e innescando continuamente i compagni. Basti pensare che, nonostante abbia giocato circa 35′ (recupero compreso), è stato il giocatore dell’Inter con più passaggi chiave (3).

Insomma, l’Inter è stata molto brava a far venire a galla i limiti del Leverkusen, ma va rilevato come la risalita e la fase offensiva della squadra dipenda quasi in toto dalla capacità di Lukaku di prevalere fisicamente sull’avversario. Vedremo se Conte proverà qualcosa di diverso quando affronterà formazioni più solide. Anche perché Eriksen sembra molto in salute.