Inter Empoli, Farris: «Acerbi? Tutto tranne che razzista»
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Inter Empoli, Farris: «Acerbi? Tutto tranne che razzista»

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Massimiliano Fabbris, vice allenatore dell’Inter, ha parlato della partita vinta contro l’Empoli per 2-0 con i gol di Dimarco e Sanchez

Simone Inzaghi non si è presentato per il post-partita per via di mancanza di voce. Al suo posto il vice Massimiliano Farris, che ha parlato così a Dazn del 2-0 inflitto dall’Inter all’Empoli.

LA PARTITA DI BARELLA – «Stagione di altissimo livello per lui, che probabilmente è rientrato ancora più carico dal gol con la Nazionale. Avevamo tanti giocatori fuori, quindi le parole spese per Nico valgono per tanti. La squadra ha gestito bene il primo tempo, nel secondo tempo siamo andati ancora meglio. Le sostituzioni ci hanno dato una grossa mano».

LA DECISIONE DI METTERE ACERBI DAL 1′ – «Chiaro che l’ultima decisione la prende il mister. Francesco è rientrato, c’è stato un bel tumulto. So che anche la società ha speso parole, abbiamo aspettato fino al suo rientro per poter parlare. Quando ci ha detto che non ha assolutamente pronunciato frasi razziste è chiaro che tutti ci siamo schierati al suo fianco. Personalmente posso aggiungere che lo conosco dai tempi della Lazio, è un bravissimo ragazzo. E’ tutto tranne che un razzista. E’ stato un brutto episodio, speriamo che adesso si sia chiuso e che si torni a parlare solo di calcio».

I GOL DEI DIFENSORI? – «Vuol dire qualità dei ragazzi. Noi diamo le idee e lo spartito, poi gli strumenti ce l’hanno loro e lo sanno suonare molto bene. Sta funzionando tutto molto bene. Anche il palo di Bastoni nasce da una giocata dai e vai, la mobilità dei nostri difensori. Un lavoro di squadra che funziona e stiamo portando avanti. Poi se segna Dimarco o un altro difensore va benissimo, sappiamo quanto Federico abbia addosso la maglia dell’Inter, il fatto che abbia realizzato anche oggi lui a San Siro ci rende felici e orgogliosi».

MOMENTO DI LAUTARO? – «Consideriamo che lui è l’ultimo arrivato, aveva un po’ di stanchezza e veniva dalla trasferta più lunga in aereo. Un ragazzo che si è sempre messo a disposizione, è veramente capitano all’interno dello spogliatoio. Le cose belle sono che tutta la squadra cerca di fornirgli i palloni per fare gol, ci sta che possa avere una o due partite di appannamento. Non possiamo assolutamente discuterlo».

UNO SFIZIO CHE VORREI TOGLIERMI? – «Tutti? Onestamente né con lo staff e neanche coi ragazzi abbiamo mai parlato di scegliere una partita in cui vincere lo scudetto. Noi abbiamo fatto tantissimi punti e abbiamo un gran vantaggio, ma ancora non basta. Dobbiamo fare ancora bene, personalmente fa piacere non subire gol. Ma non dipende solo da loro, Lautaro e Thuram sono i primi a dare una mano. Abbiamo solo in testa di arrivare allo scudetto. Chiaro che prima possibile sarebbe meglio ma ci stiamo godendo il percorso che abbiamo fatto. La squadra adesso metterà il focus su Udine, sperando di vincere, magari senza subire gol. Questi sono gli obiettivi. La cosa meravigliosa di lavorare con questo gruppo è vedere l’entusiasmo che tutti mettono in allenamento».