2011
Inter, Facchetti jr. difende la memoria del padre: “Processo senza senso”
Gianfelice Facchetti è stato ospite di Inter Channel, in seguito alla presentazione del suo libro “Se no che gente saremmo”.
Il figlio dell’indimenticato difensore, capitano e dirigente nerazzurro, morto nell’estate del 2006, ha voluto parlare delle tante accuse piovute sulla testa del padre, in merito alle intercettazioni e al suo presunto coinvolgimento nello scandalo, poi denominato Calciopoli: “Io nel mio libro ho deciso di rendere conto solo di alcune cose sulle vicende di mio padre, ho messo solo quelle con spunti di riflessione più grandi e sensati. Si poteva discutere di mille cose, ma la nostra famiglia però ha deciso di non voler intervenire sull’aspetto legale dei contenuti legati alle ultime vicende, l’unica cosa che ci siamo permessi di dire è che se c’è un processo come in uno stato normale, vi è un pubblico ministero che definisce l’accusa, con un avvocato a difendere l’accusato e il giudice che conclude il tutto.. A questo punto, non essendoci un avvocato nè un giudice, il senso giuridico di tutto ciò era inesistente. Il resto non voglio e non vogliamo più considerarlo, perchè poi potremmo spostarci sul piano morale ma per me non c’è bisogno di rimarcare ulteriori cose. Il nome di Facchetti è stato difeso più volte (da Gigi Riva e non solo, ndr), per cui credo che non bisogna aggiungere altro. Una figura come quella di Giacinto Facchetti è stata ricoperta di valutazioni di ogni tipo, ma tutto quanto accaduto non aveva assolutamente un senso giudirico: quello che ci chiediamo, dunque, è perchè aprire tutto questo caso?”, queste le dichiarazioni di Gianfelice Facchetti, raccolte dalla redazione di Fc Inter News.