2013
Juventus, Conte: «Occhio agli avversari anche fuori dal campo»
Il tecnico bianconero ha messo in guardia la sua squadra delle insidie esterne.
JUVENTUS CONTE – Alla terza stagione alla guida della Juventus, Antonio Conte non è ancora appagato, nonostante abbia avviato un ciclo vincente sulla panchina bianconera. Il tecnico ha ancora fame, ma, nonostante le crescenti difficoltà per la prossima stagione, resta tranquillo: «Beh, effettivamente non ne abbiamo vinta neanche una… Ma l’aspetto positivo, se guardiamo la situazione da un altro punto di vista, è che ne abbiamo pareggiate quattro e persa una soltanto. Contro l’Inter, comunque, a livello di impegno, di voglia, di volontà ho visto buone cose da parte dei miei. Sono molto sereno. E poi in estate, in passato, è capitato spesso di perdere contro l’Inter e contro il Milan. Sia nella Tim Cup sia nel trofeo Berlusconi. Ma poi le partite importanti sono quelle in campionato ed eventualmente in Coppa Italia. Noi puntiamo a centrare gli obiettivi stagionali, non a vincere le amichevoli», ha dichiarato, come riportato da “Tuttosport”, l’allenatore salentino, che ha tracciato un bilancio del lavoro estivo: «Se i nazionali hanno risposto bene? Sì, avevo la necessità di farli giocare per almeno 70, anche 90 minuti. Si trattava della prima partita piena, per loro. E hanno risposto bene. Posso dire che, in vista della Supercoppa, abbiamo fatto un passo in avanti. Anche se c’’è da lavorare, da perfezionarsi, da crescere ulteriormente. Del resto è inevitabile che il caldo e l’alta umidità di Miami e il gran lavoro di preparazione fatto nella prima parte del ritiro portino a una serie di errori e imprecisioni. In questo periodo ci sta e bisogna accettarlo, bisogna accettare anche qualche risultato negativo. E’ chiaro che noi vorremmo vincere tutte le partite, ma è fondamentale impostare il lavoro in un certo modo. Se in futuro il presidente mi chiederà di vincere la Guinness International Champions Cup, in futuro imposterò il lavoro e la preparazione in maniera diversa. Ma al momento preferisco concentrarmi su Supercoppa, campionato e Champions League».
Conte ha poi parlato della novità tattica con Tevez più indietro rispetto a Vucinic: «Come coppia mi è piaciuta molto. Di Mirko mi è piaciuto l’atteggiamento: atteggiamento da leader. Da lui ho avuto conferme e annotazioni positive. Carlos sta migliorando di partita in partita. Poi, è ovvio, lui, Ogbonna e Llorente hanno bisogno di recepire bene i nostri meccanismi, cosa che si verifica giocando partite su partite. Comunque, anche Angelo mi è piaciuto molto. Così come Llorente, che appena avrà smaltito i carichi di lavoro renderà al massimo».
Ma Conte ha poi messo in guardia la Juventus dai “nemici”: «Il punto, ed è questo quello che ho detto ai giocatori, è che quest’anno sarà difficilissimo. E lo dico anche a me stesso: anche io sono una parte interessata visto che tre scudetti di fila non li ho mai vinti: con la Juventus di Lippi non è mai successo. Quattro finali di fila sì, ma mai tre scudetti. Anzi, una volta dopo due scudetti siamo addirittura finiti in Intertoto. Dobbiamo restare concentrati, determinati. E dobbiamo essere consapevoli del fatto che da fuori cercheranno di far passare dei messaggi ad hoc: diranno che abbiamo già vinto, che è una formalità, che siamo i più forti. Guai a cadere nella trappola e sentirsi bravi, e sottovalutare le insidie. Sì, sarà un campionto super, super, super difficile per tantissimi motivi. Difficoltà enormi, difficoltà differenti. E a me interessa che questo aspetto sia ben chiaro a tutti: sottoscritto, società, miei calciatori, tifosi. Se cadiamo nel tranello di chi parla e sparla soltanto perché non ha niente da perdere, di chi dà giudizi liberamente, andiamo incontro a delusioni cocenti. In questo senso esorto anche i tifosi a starci vicini. A capire l’importanza del nostro obiettivo: sento tutti parlare della Champions League, ma vorrei che la gente capisse che anche vincere il terzo tricolore consecutivo sarebbe qualcosa di storico, di importantissimo. Se ho parlato con Mazzarri? Eh, questa è una cosa privata, non la metto in pubblico».