Juventus, Marotta: "Il nostro modello è vincente. Conte? Grande cultura del lavoro" - Calcio News 24
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2012

Juventus, Marotta: “Il nostro modello è vincente. Conte? Grande cultura del lavoro”

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MAROTTA JUVENTUS SERIE A – Alla trasmissione radiofonica Radio Anch’io Sport, in onda il lunedì mattina su Rai Radio 1, è intervenuto Giuseppe Marotta, dirigente della Juventus: “Le statistiche ci aiutano a dare un’analisi completa e più razionale, una sola sconfitta in 55 gare, il modello che seguiamo è dunque vincente e ne siamo contenti. Noi abbiamo voluto creare anche un modello nostro, costruire lo zoccolo duro della società e poi pensare all’area tecnica con un ex capitano bianconero con grandi valori tecnici e di motivazione. Tutti i nostri giocatori poi possono avere momenti di esaltazione e dare il proprio contributo“. Poi ha proseguito affermando: “Cassano? Lo conosco bene, noi non ci definiamo soldatini ma facciamo quello che fanno tutti, ovvero poniamo regole per responsabilizzare i giocatori che sanno che il loro lavoro porta anche a sacrifici“. Sulla sfida di sabato scorso e sulla rosa juventina: “Il nostro obiettivo era una rivoluzione nella rosa, tutti giocatori nuovi e con profili particolari, la cultura del lavoro è fondamentale e Conte su questo è un maestro, possono essere tutti titolari. I nostri giocatori quando vengono chiamati in causa devono saper rispondere, abbiamo un gran senso di gruppo“.

E su Conte, come la pensa? “La sua presenza è fondamentale per motivi diversi, ha una gran professionalità e lavora molto bene. Deve anche avere componenti psicologiche e forti motivazioni, ecco Conte riesce a coagulare tutte queste cose e riesce a preparare bene la squadra. Abbiamo anche giocatori con questo profilo tipo Buffon o Pirlo. La sua assenza pesa e peserà fino al 9 dicembre, però pur con la sua mancanza abbiamo sopperito perché lo staff è di primo livello. Paradossalmente i giocatori potrebbero sfruttare il senso di rivalsa per la sua assenza per far meglio“. Marotta ha in seguito parlato di alcuni elementi del gruppo della Vecchia Signora: “Ritengo che il lavoro settimanale sia fondamentale, poi i mezzi di oggi ci permettono di prepararci al meglio per sfidare i nostri avversari. E’ molto più importante rispetto al passato e i nostri allenatori sono preparatissimi. Pirlo? Concordo la sua scelta di proseguire in azzurro, è un professionista serio e sa gestire bene tutte le sue partite, è un campione e ha saggezza calcistica. Abbiamo ben dodici giocatori in rete, questo certifica come il collettivo sia importante. Però meglio parlare di top-team che top-player. Pogba è un giovane che dovremo far crescere con cura, ad esempio“.

Sullo stile di gioco il d.g. bianconero ha detto: “I nostri atteggiamenti sono dettati dagli uomini che abbiamo a disposizione. Gli inserimenti dalla mediana sono importanti. In questo momento però in Italia non ci sono squadre che possono permettersi top-player quindi bisogna fare con quello che si ha. Siamo in un momento, come calcio italiano, di involuzione economica ma facciamo di necessità virtù soprattutto con gli allenatori emergenti. Serve anche più coraggio per lanciare i giovani“. Infine qualche ultima battuta: “Pirlo è impossibile da sostituire, Del Bosque ad esempio gli vorrebbe dare il Pallone D’Oro. Bisogna trovare giocatori bravi, senz’altro, poi sta ai nostri tecnici trovare il modulo giusto: non esaltiamo Pogba ma dalla sua ha una grande intelligenza e i presupposti per diventare qualcuno. Nordsjaelland? Dobbiamo vincere, giocheremo con rispetto ma vogliami i tre punti.”