2014
La futuribile Roma che verrà
Parola chiave: futuro. La visione di Walter Sabatini con una novità
ROMA ITURBE CALCIOMERCATO – Con la presentazione di Juan Manuel Iturbe prende definitivamente forma la Roma del futuro. Sì, perché è proprio futuro la parola chiave a cui si ispira Walter Sabatini – e di riflesso la proprietà statunitense – nel tracciare l’architettura della Roma che verrà. Una creatura le cui ambizioni saranno quelle massime sul palcoscenico nazionale e di tutto rispetto sul sentiero europeo.
COME SI PROCEDE – Il direttore sportivo, per caratteristiche intrinseche e diktat societari, non perde mai di vista la futuribilità della sua Roma: ok agli investimenti pesanti ma a patto che si possano tracciare ipotesi di rendimento sul medio-lungo periodo e non fermarsi alla resa momentanea. E’ in questa direzione che sono stati scelti ad esempio Pjanic e Destro, ma anche Marquinhos e Dodò: le logiche di mercato poi consentono di godersi alcuni e dover rinunciare ad altri. Il succo sta nella visione: circoscrivere l’insieme dei migliori talenti in circolazione, valutare la fattibilità o meno dell’investimento ed affondare il colpo.
STRATEGIA CONFERMATA NEL PRESENTE – La lista di giovani talenti che Walter Sabatini ha fatto approdare a Roma è illimitata: si va dai più tangibili già citati ai vari Sanabria, Paredes, Golubovic, Skorupski e via discorrendo di cui è altamente probabile che ne sentiremo parlare. Così come – tangibili eccome – lasceranno traccia Salih Uçan (classe 1994) e Juan Manuel Iturbe (’93): il turco – già in gol nella prima uscita stagionale contro l’under 23 dell’Indonesia, 3-1 il risultato finale con reti di Florenzi e Borriello – è un centrocampista tutto talento e visione di gioco ma dotato di buon fisico e, considerando l’età, plasmabile e perfettibile per il campionato italiano. Alternativa di primo livello in un centrocampo con De Rossi, Pjanic, Nainggolan, Keita ed il rientrante Strootman. Un reparto spaventoso per completezza di caratteristiche. Il secondo è il potenziale crac della nuova Roma: la bellezza del fattore incerto, non sono ancora rintracciabili le potenzialità di un calciatore dalle doti fuori dal comune ma che può elevare le ambizioni di questa squadra come a nessuno riuscito negli ultimi anni. Una scommessa bellissima e tutta da vivere. E lasciate stare chi vi dice che sia stato pagato troppo: si chiama invidia.
LA NOVITA’ – Sta tutta nel muoversi sì concedendo qualcosa al fattore rischio ma compensando con operazioni di differente veduta: Ashley Cole, Seydou Keita e lo stesso Urby Emanuelson rappresentano profili di calciatori esperti a livello internazionale e dunque pronti ad elevare il tasso di consapevolezza e cognizione di causa dell’intero gruppo. L’accesso alla Champions League dopo due consecutive stagioni fallimentari ha imposto la ricerca di un equilibrio che preveda l’esuberanza dei giovani ma allo stesso tempo l’esperienza dei più attempati. Un mix solitamente funzionante: sta all’opera di Garcia trovare le coordinate e mantenere la rotta della scorsa brillante stagione. E non perdersi dunque di fronte all’incognita del doppio impegno.
RESISTERE SU BENATIA – E’ probabilmente il piatto forte dell’estate giallorossa: in molti hanno già avanzato qualche dubbio di troppo sulla sostenibilità del mercato romanista. Nel senso: ok gli acquisti realizzati finora, ma i costi saranno finanziati da una cessione pesante. Che porta inevitabilmente il nome di Mehdi Benatia. Sarà meglio che Sabatini trovi argomenti diversi in tal senso perché il difensore marocchino si è dimostrato architrave indispensabile del palazzo giallorosso e la sostituzione sarebbe opera tutt’altro che agevole. Questione di valore individuale e di equilibri già raggiunti. Mercato in evoluzione ma la Roma giallorossa sogna un futuro in grande. A partire dal presente.