Luce di un gran bel Valencia: tutto su Dani Parejo - Calcio News 24
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2015

Luce di un gran bel Valencia: tutto su Dani Parejo

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10… e lode alla scoperta di Daniel Parejo: è lui la guida del sorprendente Valencia dei giovani

Talento, promessa, buon potenziale, realtà. Daniel Parejo detto Dani la trafila l’ha fatta tutta ed è ora uno dei migliori centrocampisti della Liga spagnola: oramai nella lista di chi ha fatto un passo indietro, avviando la propria carriera da trequartista salvo poi consacrarsi da regista. Eclettico: in mediana fa tutto ed all’occorrenza per il suo Valencia torna anche a giocare qualche metro avanti.

CARRIERA – Madrileno e prodotto della cantera blanca, le sue qualità non hanno impressionato i dirigenti del Real Madrid fino al punto da trattenerlo. Nel 2009, dopo alcuni tentativi di immissione in prima squadra, la scelta definitiva: cessione al Getafe, lì dove in soli due anni ha saputo crearsi un profilo ben identificato. Organizzatore di gioco, chi ne detta i tempi e ne guida le operazioni: nel 2011 il salto nel Valencia e la crescita progressiva, Parejo ha infilato una buona stagione dopo l’altra fino a divenire il reale punto di riferimento della squadra ed in ultimo il capitano. Realtà assoluta della Liga, oggi manca soltanto la chiamata della sua Spagna: classe ’89, c’è da scommetterci, prima o poi le Furie Rosse avranno bisogno del suo apporto. Lui lo sa e vive il tutto con massima serenità: svolta tutta la trafila delle nazionali giovanili, la maggiore non è un’ossessione ma un obiettivo perseguibile con lavoro e qualità.

GUIDA DEL FENOMENO VALENCIA – E’ la squadra che probabilmente più di tutte le altre sta facendo parlare di sé sul palcoscenico nazionale: età media della rosa pari a 24 anni, calcio di altissima qualità che resta immutato nonostante le continue modifiche dell’impianto tattico adottate dal tecnico Nuno Espìrito Santo, classifica di ottimo livello considerando rispettivamente le cinque e quattro lunghezze di distanza dai mostri Real Madrid (una gara da recuperare) e Barcellona. Attuale quarto posto ottenuto con 34 punti in 17 gare, due punti di media a partita che varrebbero un campionato da 76 punti: sarebbero ben 27 in più dei 49 totalizzati nella recente stagione in cui ad ogni modo la squadra ha centrato le semifinali di Europa League fermandosi ad un passo dalla finale di Torino. La chicca all’ultima gara di campionato: il Valencia ha posto definitivamente fine alla strepitosa serie di ventidue vittorie consecutive di cui si è reso protagonista il Real Madrid di Carlo Ancelotti, occasione nella quale i valenciani hanno presentato il proprio manifesto di intenti all’intero torneo.

L’IMPORTANZA DI PAREJO – Il centrocampista spagnolo è l’equilibratore del suo Valencia: centrale di un terzetto mediano completato dal giovane e promettente classe ’93 Andrè Gomez ed ora dal grande colpo invernale Enzo Perez, prelevato dal Benfica per ben 25 milioni di euro. E’ qui il segreto del Valencia perché nel suo centrocampo c’è tutto: corsa, dinamismo e la qualità di Parejo, ora anche uomo gol con quattro segnature all’attivo, quante ne aveva firmate in tutto lo scorso campionato. Seconda fase difensiva del torneo – meglio soltanto il Barcellona – con parte del merito che va insindacabilmente assegnato al lavoro incessante del centrocampo, Espìrito Santo aspetta l’apporto di quello che fu invece il grande colpo della sessione estiva di mercato: Rodrigo, classe ’91 sempre dal Benfica per addirittura 30 milioni di euro, è fermo ad un solo gol. Occorre il massimo apporto dagli attaccanti e dunque il miglior Rodrigo: Paco Alcàcer è con cinque reti il miglior marcatore di una squadra che se troverà i gol dei suoi riferimenti offensivi non avrà più limiti. Quel che non manca è l’entusiasmo: grazie a realtà quali Valencia e Siviglia stiamo ad oggi assistendo – nonostante armate mondiali del calibro di Real Madrid, Barcellona (due delle tre squadre più forti al mondo con il Bayern Monaco) e perché no quell’Atletico Madrid campione di Spagna e vicecampione d’Europa – ad una Liga decisamente più equilibrata di quanto fosse lecito attendersi.