Mainoo United, Roy Keane durissimo: «Deve restare e lottare»
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Mainoo Manchester United, Roy Keane durissimo nei confronti del centrocampista inglese: «Deve restare e lottare. Cosa c’è di male nel sedersi in panchina e imparare?»

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Mainoo Manchester United, Roy Keane durissimo nei confronti del centrocampista inglese: le parole dell’ex leggenda dei Red Devils

Roy Keane è intervenuto a gamba tesa sulla delicata situazione di Kobbie Mainoo al Manchester United. Il giovane centrocampista classe 2005 sta trovando pochissimo spazio e le voci di una possibile partenza in prestito si fanno sempre più insistenti. L’ex capitano dei Red Devils, però, ha un’idea diametralmente opposta: Mainoo deve restare a Old Trafford e lottare per guadagnarsi il posto.

Nel podcast Stick to Football, Keane ha espresso tutto il suo disappunto per l’impazienza che circonda il ragazzo: «Vuoi dirmi che non può aspettare sei mesi? Ha vent’anni. Cosa c’è di male nel sedersi in panchina e imparare? Magari l’allenatore se ne va in estate. Tutti ci siamo passati, succede di non giocare».

L’irlandese ha poi offerto un consiglio diretto al giovane talento. PAROLE – «A volte trovi un allenatore che non ti vede. Cosa devi fare? Dimostrargli che si sbaglia. Jamie Carragher diceva di non essersi mai sentito un titolare indiscusso al Liverpool, e lo stesso valeva per me allo United. Ogni giorno hai l’opportunità di dimostrare il tuo valore e convincere il tecnico che meriti di giocare. Deve esserne consapevole».

La critica di Keane si è fatta ancora più aspra commentando l’episodio che ha coinvolto il fratello di Mainoo, fotografato sugli spalti durante la gara contro il Bournemouth con una maglietta con la scritta “Free Kobbie Mainoo”.

PAROLE – «Poi c’è quell’idiota di suo fratello che fa una cosa del genere. Non dovremmo nemmeno dargli attenzione. A volte sei semplicemente circondato da idioti, soprattutto in famiglia».

Infine, Keane ha ribadito la sua contrarietà al prestito: «Non avrei problemi, potrebbe anche essere la soluzione migliore per tutti. Ma la sfida più grande è qui, al Manchester United: entrare in questa prima squadra. Anche se l’allenatore dice che non giocherai mai al posto di Bruno Fernandes: dimostragli che si sbaglia!».