Masina: «Bologna, fidati: ci salviamo» - Calcio News 24
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2015

Masina: «Bologna, fidati: ci salviamo»

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Il terzino racconta: «Non ho ancora vinto niente, ma ci riuscirò»

Ciò che lo rende diverso dalla massa è la passione, che brucia, la fame di arrivare. Adam Masina si sente un giocatore senza talento, ma con una determinazione rara. Non ha avuto una vita facile, ma si sente fortunato: «Sono nato in Marocco, mia madre è morta pochi mesi dopo avermi messo al mondo. Ho passato la mia infanzia in Italia, nella bassa bolognese, prima in una casa famiglia, la Maranà-tha, poi in affido, passavo da una famiglia all’altra finché ho trovato Raffaele, l’uomo che considero mio padre, e Teresa, la mia straordinaria nonnina, che mi ha fatto anche da mamma e da sorella maggiore. Sogno di segnare il mio primo gol in serie A e dedicarlo a lei, sì, come Florenzi», ha dichiarato il terzino del Bologna ai microfoni del Corriere dello Sport.

DETERMINAZIONE – Il suo idolo è Maicon, il suo obiettivo la salvezza: «Ci salviamo perché abbiamo qualità. Ogni tanto penso alla differenza tra un buon giocatore e un campione. A Galliera qualche tifoso mi fa: ciao campione. E io mi dico: ma campione un caz… La differenza la fa la vittoria. E io non ho ancora vinto niente. Ma vincerò. Cosa? Il Mondiale, l’ho sognato. L’Under 21? So che mi stanno seguendo», racconta Masina, i cui pensieri corrono veloce.

LA SVOLTA – La sua vita è cambiata a cinque anni, quando suo padre biologico e con problemi d’alcol trascinava lui e suo fratello Zakaria da un posto all’altro e fu salvato da Raffaele. Ci ripensa spesso, lo ha fatto ad esempio quando ha affrontato la Juventus: «Dieci giorni fa allo Juventus Stadium quando sono entrato in campo per il riscaldamento ridevo come un matto, ripensavo a tutto quello che avevo passato. Mi dicevo: ma ti rendi conto di dove sei? Tra vent’anni vorrei che di me non si dicesse: poteva farlo e non l’ha fatto. Cosa, mi chiedi? Cosa posso fare? Spero tanto. Anzi no: spero tutto».