Mino Raiola: "In Europa il Napoli non teme nessuno" - Calcio News 24
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2012

Mino Raiola: “In Europa il Napoli non teme nessuno”

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EUROPA LEAGUE NAPOLI RAIOLA VERRATTI BALOTELLI – In passato non ha avuto parole dolci per Aurelio De Laurentiis ma oggi, Mino Raiola, complice forse l’affare El Kaddouri, sembra aver cambiato opinione sul Napoli e le prospettive del club partenopeo per il futuro. Intervistato da “Radio Kiss Kiss”, il procuratore italo-olandese ha infatti parlato così della squadra di Walter Mazzarri:

Il Napoli? Può e deve lottare sino alla fine per lo scudetto, può dar fastidio a tutti perché è una squadra di carattere, con un allenatore che l’ha costruita anno dopo anno con il club e quindi ci sono tutti i presupposti per far bene. Certe volte ci vuole anche un po’ di fortuna, di entusiasmo, bisogna credere alle proprie capacità ed in Europa il Napoli non deve temere nessuno. L’Europa League è una competizione difficile, d’accordo, ma gli azzurri possono tentare di vincerla. Il match con il PSV? E’ una gara che ha qualcosa di speciale per me, ovviamente. Il Psv è una squadra che lotta su ogni pallone, ha il carattere giusto e ha un gioco molto offensivo“.

Raiola ha poi parlato di Verratti e dei tanti problemi del calcio italiano:

Un errore lasciar partire Verratti? Il problema non è che il giocatore è andato al Psg, quanto piuttosto di una mentalità italiana sbagliata, perché in Italia si dà troppo poco spazio ai giovani. Da noi si guarda troppo il passaporto e poco alla qualità del giocatore. Ci sono pochi allenatori che hanno il coraggio di far crescere un giovane. Guardiamo all’estero: in Germania c’è un campionato difficilissimo e aggiungo che tra 2-3 anni la Bundesliga sarà il torneo più ricco di Europa. Allo stesso tempo, in Germania gioca chi è più forte, non si guarda mica il passaporto o la data di nascita. Da noi invece non li facciamo giocare e non a causa delle società: i dirigenti hanno paura di prendere i giovani perché credono che poi gli allenatori li lasciano in panchina e non gli danno fiducia”.

Raiola ne ha anche per la Figc e per il suo presidente, Giancarlo Abete:

In Italia abbiamo una Federazione con un presidente che fino a questo momento non ha avuto neanche un successo. L’unico successo, che ha mascherato i reali problemi italiani, è arrivato nel 2006. Ma parliamo di un presidente che non è riuscito a portare a casa gli Europei, che non è riuscito ad aiutare i club a fare gli stadi di proprietà, non ha fatto un solo cambiamento dal basso, dal profondo del calcio italiano, eppure è ancora li. Se deve dimettersi? Una persona che fa il presidente di una Federazione e che non porta a casa gli Europei a vantaggio di Polonia ed Ucraina, con tutto il rispetto di questi due Paesi, deve vergognarsi di occupare ancora quella poltrona. Il calcio italiano ha un problema enorme, dal vertice al basso. E’ la realtà: non abbiamo in Italia un solo stadio decente, eccezion fatta di quello della Juventus. Che sia chiaro, non attacco la persona Abete, ma il suo operato, sulla sua dirigenza e i fatti si vedono giorno dopo giorno. Abbiamo avuto un presidente che ha tolto un posto da extracomunitario e dopo quella sanzione non c’è stata nessuna riforma per migliorare l’aspetto del calcio italiano. Dico da adesso che nei prossimi anni il campionato italiano all’estero sarà venduto come quinto o sesto o settimo prodotto. Oggi le nostre società vantano un grande budget che proviene dalle televisioni, ma tra 3-4 anni non avranno neanche quest’arma. Tutti dobbiamo muoverci per conservare questo giocattolo senza arrivare al disastro totale”.

Infine su Mario Balotelli, uno dei suoi assistiti:

Se Balotelli sarà convocato? Sarò anche antipatico, ma non è un mio problema. Prandelli fa il commissario tecnico e le convocazioni spettano a lui. E’ un problema del ct, ma la mia opinione non è obiettiva: per quanto mi riguarda, se fossi allenatore, vorrei sempre averlo con me in squadra”.