Morata e il sottovalutato Pereyra: Juve viva e vegeta - Calcio News 24
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2014

Morata e il sottovalutato Pereyra: Juve viva e vegeta

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La Juventus infila i colpi giusti ed ha già voltato pagina

JUVENTUS MORATA CALCIOMERCATO – I bianconeri hanno il nuovo numero nove: si chiama Alvaro Morata, classe ’92 e proveniente dal Real Madrid, attaccante moderno che ha segnato a raffica nella trafila madrilena fino a giungere in prima squadra. Ora il passaggio alla Juventus con un’operazione che fa discutere ma che non ha lasciato dubbi in casa bianconera.

ATTACCANTE DEL FUTURO? – Probabilmente sì, ma non per forza della Juventus. Che sborsando 20 milioni di euro si è garantita le prestazioni del centravanti spagnolo per almeno due anni ma che – al termine della stagione 2015-16 oppure 2016-17 – potrebbe vederselo soffiare proprio dal Real Madrid: il club catalano non lo ha lasciato andare se non assicurandosi il noto diritto di recumpra, altro non è che una clausola di riacquisto fissata in questo caso a 30 milioni di euro. E’ altamente probabile dunque che in caso di esplosione del forte attaccante madrileno i Blancos possano far scattare il riacquisto riconoscendo di fatto 10 milioni di euro alla Juventus come premio di valorizzazione. Un po’ frustrante, vero? Assolutamente no stando alla tranquillità dimostrata dall’amministratore delegato bianconero Marotta – oggi in occasione della presentazione di Morata – che punta tutto in primis sui buoni rapporti con il Real Madrid e poi sul contratto quinquennale firmato dal calciatore stesso.

COME CAMBIA LA JUVE CON MORATA – Sia nel caso in cui Allegri confermasse l’assetto tattico proposto dal vincente triennio di Antonio Conte o tornasse sui propri passi affidandosi al suo 4-3-1-2, il centravanti spagnolo sarà il riferimento offensivo al fianco del quale potrà agire una seconda punta (l’inamovibile Carlos Tevez). Allo stato dei fatti ballottaggio con Llorente ma senza ossessioni: gli impegni della Juventus sono molteplici e dunque il turnover si impone come risoluzione di ogni malcontento. E’ assolutamente diversa però l’interpretazione del ruolo: Llorente è un centravanti più statico che agisce da boa pur sfruttando discreti mezzi tecnici per duettare con il resto della squadra, Morata è un attaccante più dinamico che va in cerca di spazi e profondità. Magari paga qualcosa (poco) sul gioco aereo ma il guadagno netto è tutto in termini di rapidità d’esecuzione e varietà nelle soluzioni realizzative: fattore che lo lascia decisamente preferire al collega e connazionale. E non può preoccupare la giovane età: siamo di fronte ad uno che ha già respirato l’aria di spogliatoi tanto gloriosi da conquistare in quel di Madrid la tanto ambita Decima.

LE ALTRE MANOVRE – Per Patrice Evra e Roberto Pereyra sembrano mancare soltanto gli annunci: il primo garantisce massima esperienza internazionale e la possibilità di passare alla linea difensiva a quattro con enorme duttilità, fattore che difficilmente sarebbe stato possibile con un Asamoah già adattato da esterno di una mediana a cinque grazie al meticoloso lavoro di Antonio Conte. Il centrocampista attualmente in forza all’Udinese è un prospetto sottovalutato: calciatore di eccellente completezza che abbina passo a qualità negli ultimi metri, fisicità a duttilità tattica – può svolgere tutti i ruoli del centrocampo, agire anche da esterno di un 3-5-2 nel ruolo con il quale lo abbiamo conosciuto al suo approdo in Italia – ed intensità in ogni attimo della partita. Classe ’91, non è (solo) un colpo in prospettiva quanto invece per il presente. Guardiamo all’attuale centrocampo della Juventus dai più raccontato come uno dei migliori al mondo: Pirlo è Pirlo, ma Marchisio è un prodotto fatto in casa, i Vidal e Pogba approdati a Torino non erano certo i Vidal e Pogba di oggi. Ricordate? Probabilmente sì. La stessa traiettoria che può compiere uno come Pereyra. Bene ha fatto la Juve a puntare sull’argentino: arriva linfa nuova, la Juve del dopo-Conte prende forma e sostanza.