2012
Nasce il Progetto-Mondiale: Prandelli garanzia di un?Italia protagonista
Dopo l’inatteso exploit della nazionale di Cesare Prandelli in Ucraina-Polonia 2012 il nuovo corso prende vita dal doppio impegno valido per le qualificazioni al prossimo Mondiale di calcio che si giocherà tra due anni in Brasile. Le sfide a Bulgaria e Malta parlano già chiaro e più forte degli eventuali risultati: il tecnico di Orzinuovi prosegue dritto per la sua strada fondando le basi di un progetto tecnico su un mix di giovani di qualità e pedine che garantiscono un importante innesto di esperienza.
UN GRANDE ALLENATORE – Cesare Prandelli è la vera garanzia della nazionale italiana: il punto più rilevante messo a segno dalla Federazione è stato quello di ottenere la riconferma del tecnico che – contro il vento delle critiche, della vicenda calcio-scommesse, dello scetticismo – ha saputo condurre la squadra oltre i propri limiti e le aspettative iniziali. Un tecnico che tramuta in oro ciò che tocca, che ha nel curriculum soltanto esperienze proficue, il cui aspetto umano è al di sopra di ogni dubbio: una grande persona e personalità prima di un grande allenatore. Una garanzia. E’ come se i giocatori già sapessero che con Prandelli non si può sbagliare, che a Prandelli si deve impegno massimo perché Prandelli lo merita.
IL PROGETTO TECNICO – Basta considerare la circostanza per cui Mario Balotelli ha raggiunto l’apogeo del suo enorme potenziale proprio sotto la guida dell’ottimo Cesare. Ok, il ruolo di commissario tecnico di una nazionale è diverso dal lavoro che spetta ad un allenatore di club, ma mai nessuno in passato – e i nomi rispondono niente di meno che a Roberto Mancini e Josè Mourinho – ha saputo valorizzare e responsabilizzare così tanto il centravanti. Al centro del progetto c’è forza lavoro molto giovane: basta guardare all’attacco, dove tra gli attuali convocati figurano Borini, Destro ed Insigne, oltre a Giovinco e Osvaldo che propriamente veterani non lo sono. C’è anche Pazzini, un attaccante molto stimato da Prandelli che può riprendersi quanto ha perso dopo l’ultima deludente stagione. Un tecnico che ama rischiare intendendo il concetto di rischio come valore aggiunto: Prandelli guarda oltre e sa che tra due anni pedine quali Insigne, Destro e Borini saranno con ogni probabilità protagonisti assoluti all’interno dei club di appartenenza, quindi perché non iniziare da subito?
L’ESPERIENZA NON MANCA – Se anche gli altri settori sono densi di scommesse – Ogbonna in difesa, Poli e Verratti a centrocampo – la giusta dose di esperienza internazionale non manca di certo alla nazionale di Prandelli: l’asse Juventus, Buffon, Barzagli, Pirlo e Marchisio su tutti, con De Rossi saranno al centro del progetto Brasile 2014. La sensazione forte è che l’Italia possa vantare un tasso tecnico di assoluto spessore: il settore offensivo gode di attori quali Balotelli, Osvaldo, Giovinco, Destro, Insigne, Borini, Pazzini – senza dimenticare il probabile ritorno di un certo Giuseppe Rossi – e si candida ad essere uno dei più esplosivi dell’intera competizione. Prandelli sarà abile ad equilibrare una squadra che ergerà le sue fondamenta sull’ultimo Mondiale dell’illuminato Andrea Pirlo con Verratti a studiare da allievo, su determinazione e talento di De Rossi e Marchisio, su una retroguardia già rodata in casa Juventus e con un Ogbonna in rampa di lancio. Con tante novità che due intere stagioni possono lasciare in eredità: certo, andranno valutati i potenziali delle concorrenti più accreditate, ma l’Italia di Prandelli può ritagliarsi una parte da protagonista e lo affermiamo senza il dubbio di essere smentiti perché al timone c’è proprio lui. Un grande allenatore, una grande persona, appunto una garanzia.