Nasce Zico, il Galletto brasiliano - 3 marzo 1953 - VIDEO
Connettiti con noi

Almanacco del Calcio

Nasce Zico, il Galletto brasiliano – 3 marzo 1953 – VIDEO

Pubblicato

su

Il 3 marzo 1953 nasce a Rio de Janeiro Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico, stella brasiliana tra gli anni 70 e 90

Arthur Antunes Coimbra, meglio noto semplicemente come Zico, è stato per anni la risposta del calcio brasiliano a Diego Armando Maradona e uno dei giocatori più forti di sempre. Soprannominato O Galinho, Il Galletto, il brasiliano, nato a Rio de Janeiro il 3 marzo 1953, è uno dei numeri 10 per eccellenza, dotato di grande dribbling ed estremamente prolifico sotto porta. Quando si vuole sottolineare l’importanza e la forza economica del campionato italiano negli Anni ’80, il riferimento va sempre a quei grandi fuoriclasse che vi militavano: su tutti, Maradona, Platini e, appunto, Zico.

Zico tra Flamengo e Udinese

Il brasiliano esordisce ed esplode nelle fila del Flamengo, in cui vi milita per tutti gli Anni ’70 a una parte degli Anni ’80. Qui totalizza 506 presenze e ben 378 reti, che gli valgono diversi titoli individuali. Il Brasile lo acclama e lo esalta e con il Flamengo riesce a conquistare ben 7 Campionati Carioca e 3 Campionati Brasiliani. Il punto più alto della sua carriera da giocatore viene però raggiunto con il trionfo in Coppa Libertadores nel 1981, cui si aggiungerà quello in Coppa Intercontinentale lo stesso anno.

Nell’estate del 1983, dopo una lunga ed estenuante trattativa, Zico lascia la casa madre per una nuova avventura in Italia e approda all’Udinese. Punizioni, dribbling ubriacanti, assist e tanti gol per lui nella sua breve ma intensa esperienza italiana. Il pubblico friulano, ma in generale di tutto il paese, ha così modo di assistere alle abilità calcistiche di un fenomeno assoluto che gioca in mezzo ai migliori calciatori del globo in quel particolare e quasi irripetibile momento d’oro della Serie A.

Gli ultimi anni e la carriera da allenatore

Dopo due sole stagioni, Zico fa però ritorno in patria, ancora al Flamengo, dove vi rimane fino al 1989. Seguono quindi due brevi parentesi al Sumitomo Metals e al Kashima Antlers nei primi Anni ’90, che concluderanno la sua carriera di calciatore e daranno il via a quella di allenatore. Anche in questo caso, pur non allenando mai squadre appartenenti ai top campionati europei, riuscirà a togliersi qualche importante soddisfazione. Alla guida del Fenerbahce vincerà un Campionato e una Supercoppa turca nel 2007; si ripeterà in Uzbekistan l’anno seguente come tecnico del Bunyodkor e quindi, nel 2009, con il CSKA Mosca, con cui vincerà una Coppa di Russia e una Supercoppa.

A livello di nazionale, totalizzerà 72 presenze e 52 reti con la maglia verdeoro, non riuscendo tuttavia ad andare oltre i due bronzi del Mondiale di Argentina 1978 e della Coppa America 1979. Si rifarà in parte con la vittoria della Coppa d’Asia 2004 alla guida del Giappone, ma resterà sempre il rammarico di non aver trionfato con il suo Brasile.


Privacy Policy

Facebook

video