2009
Palermo, Cosmi: “E’ giusto che la gente sappia la verità “
Serse Cosmi, ex allenatore del Palermo, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport ove svela alcuni retroscena sul suo addio: “Per rispetto del Palermo e della gente è giusto sapere la verità . E io non ho paura di dirla. Arrivo nel ritiro della Borghesiana e trovo una squadra scioccata dalla partita precedente. E una cosa curiosa: gruppetti divisi per nazionalità . I giocatori mi hanno confermato la situazione. Stavo impostando una cura, mai lavorato così bene e con tanto entusiasmo come a Palermo. Poi sono partiti in undici per la nazionali. Al ritorno tutto sembrava come alla Borghesiana. I giocatori hanno risentito della spaccatura tra il presidente e i tifosi legati a Rossi. Io ho fatto il capro espiatorio. Dopo pochi minuti della prima con la Lazio la colpa era già tutta mia. Catania? Domenica mattina alle 10 il presidente Zamparini mi chiede la formazione. Gli dico che sta fuori Pastore e gioca Miccoli. Si arrabbia, per l’esclusione del ‘flaco’ e anche più per la presenza di Fabrizio Miccoli. Abbiamo una discussione molto violenta. Perchè fuori Pastore? Era stato 12 giorni con la nazionale già non era in grande condizione. In allenamento l’ho visto giù. L’ho fatto per tutelarlo. Sembrava sereno, convinto. Rinunciare a Pastore per capriccio sarebbe stato un suicidio. Non l’avrei mai fatto. à? un diamante puro, gli manca l’ultimo salto, farsi amare dai compagni. Per ora lo ama il presidente. Dopo la lite con Zamparini, io confermo la formazione provata in allenamento. Prima della partita Miccoli viene e parlarmi: ‘Mister, pensi a se stesso. Mi lasci fuori. So tutto’. Aveva saputo da giocatori che avevano parlato con il presidente. Fabrizio è un amico, nessuno ci metterà contro. Mi parla con gli occhi lucidi, sconvolto. Come posso mandarlo in campo? Era già nella lista dell’addetto all’arbitro. Cambio, metto Hernandez. La squadra sa tutto. Come può entrare in campo serena?”. Infine Cosmi ringrazia Zamparini comunque per l’opportunità concessagli: “Perchè mi ha dato una grande occasione. Alla fine è stato il più coerente. E il suo Palermo, per organizzazione e staff, è il capolavoro di un uomo intelligente. Sa bene che può lamentarsi delle mie scelte, non della qualità del mio lavoro. Temo di pagare per queste parole? Perchè? In teoria chi dice la verità dovrebbe essere premiato. Io spero di ripartire con un bel progetto e di lavorare con i giovani. Preferisco allenare uno che vale 0 e portarlo a valere 40 milioni piuttosto uno che 40 milioni li vale già “.