Parma, Ghirardi: «Rassegnate le dimissioni, con il calcio ho chiuso» - Calcio News 24
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2014

Parma, Ghirardi: «Rassegnate le dimissioni, con il calcio ho chiuso»

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Il presidente chiarirà la posizione del club dopo l’esclusione dall’Europa League

PARMA GHIRARDI SERIE A – A poche ore dall’esclusione alla partecipazione della prossima edizione di Europa League, il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, ha spiegato il motivo della conferenza stampa: «Ho indetto la conferenza stampa per spiegare meglio l’accaduto. Innanzitutto vi spiego cosa sono le licenze Uefa: il primo passo è l’abilitazione allo stadio, non concessa inizialmente ma poi abilitata in un secondo momento. Poi ci sono i debiti scaduti con i club esteri, che il Parma ha onorato. Poi ci sono i debiti scaduti come emonumenti e ritenuti: tutti i giocatori, al 31 marzo, avevano stipendi e ritenute pagati. Abbiamo presentato la documentazione, il limite era il 30 di aprile. Quel giorno, alle 14, siamo stati contattati dall’ente che controlla tali pagamenti perché c’era bisogno di alcuni chiarimenti. In un giorno prefestivo, 6-7 ore prima, ci dicono che c’era una piccola irregolarità. Il lunedì successivo chiamo e chiedo: su nove incentivi all’esodo – una proceduta stabilita dalle norme delle federali, per cui con un giocatore contratti un incentivo a giocare in un’altr squadra – non era stato pagato l’Irpef. Noi abbiamo tanti giocatori, giovani e italiani, e soprattutto la squadra in assoluto che ha messo in campo più italiani. Da sette anni abbiamo sempre fatto così, e altre società fanno come noi. Nessuno ci ha mai detto nulla negli altri sei anni, questi anticipi – così chiamati perché vogliono punirci – sono stati fatti a novembre, per cui avrebbero dovuto avvisarci a febbraio, ma al massimo a febbraio. Invece, fino al 30 aprile, niente di niente. Mi sono rivolto alla Lega per chiedere cosa avrei dovuto fare per risolvere questo problema, non posso fare nomi ma mi è stato consigliato come fare da esponenti della Federazione e della Lega e questo è l’esito… Non incolpo nessuno dei miei collaboratori, ci mancherebbe. E chi pensa che risparmiare 300 mila euro corrisponda ad un gesto di furbizia, è solamente uno stupido. In futuro valuterò chi dovrà rimborsare danni economici, personali e di immagine. Per lo 0,60% di errore – così lo chiamano loro, per me non lo è – abbiamo perso ciò che si è conquistato sul campo. Da parte di una squadra, il Parma, che è risorto dopo il più grande fallimento della storia. Non è stata rispettata la nostra gente, e lo sapete perché? Perché siamo una società troppo civile, questo è il mondo degli urlatori e di chi lancia bombe carta. Me ne ritorno al mio paesello, voi vergognatevi di quello che avete fatto, mi avete fatto passare la voglia di stare nel mondo dello sport e del calcio. Chi mi ha giudicato? Chi ha sempre guadagnato alle spalle di questo sport? Sono partito dalla terza categoria e sono arrivato alla Coppa Uefa, e adesso me la tolgono? Con il calcio ho chiuso. Ma di cosa parliamo? Un ex ministro si è permesso di giudicarmi e dirmi che avevo torto… Ho rassegnato le dimissioni, dal primo di luglio inizia un’altra storia, i miei soci sono uniti con me, il Parma da oggi è in vendita, me ne vado da vincitore, da colui che ha vinto sul campo l’accesso alla Coppa Uefa. Sono stati anni stupendi, bisogna rispettare questi tifosi».