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Buon compleanno a… Pau Lopez

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Oggi è il compleanno di Pau Lopez, da qualche anno al Marsiglia: in Italia è passato anche per la Roma

Oggi Pau Lopez compie 29 anni. Da tre anni gioca nel Marsiglia e, se sarà coerente con le parole pronunciate qualche tempo fa, vi rimarrà ancora per un bel po’: «La mia intenzione è arrivare alla conclusione del mio contratto con il club, ovvero arrivare almeno fino al 2026. Partirei solo nel caso me lo dovesse chiedere il presidente Pablo Longoria».

Nato a Girona, città che sta vivendo giornate esaltanti grazie a un club che è entrato nel novero delle grandi di Spagna, ha già frequentato 4 diversi campionati: la Liga, con l’Espanyol e il Real Betis; la Premier League, vista per tutto l’anno dalla panchina perché con il Tottenham non riesce a fare neanche una gara; la Serie A, dove ci resta due anni collezionando 53 presenze; infine, la Ligue 1, dove è arrivato con le ambizioni che si devono a una porta così importante qual è quella che difende oggi e – da qualche partita – si è ritrovato un pezzo di Italia nella persona di Rino Gattuso. Che in quanto a carattere e passionalità deve ricordargli Roma, il luogo dove è arrivato nell’estate del 2019 più che convinto della scelta fatta. Ne parlò al quotidiano del suo Paese, As, ammettendo di essersi ridotto allo stipendio pur di cambiare squadra e città: «Lo fanno anche altri giocatori e magari non si viene a sapere. L’ho fatto perché volevo venire in Italia e perché ho capito che era la cosa migliore per la mia carriera. Credo che venire alla Roma voglia dire salire di livello».

Oltre al livello, c’è la crescita della responsabilità e – conseguentemente – innalzare il senso della sfida personale che ogni portiere lancia a se stesso, prima ancora che agli altri. Ne parlò il direttore sportivo giallorosso, Gianluca Petrachi, che lo introdusse così alla conferenza stampa di presentazione, dove albergava tanta curiosità visto che alla Roma nell’ultimo decennio c’è stato un affollato turn-over nel ruolo e mai si erano spesi tanti soldi per un numero 1 come in questa circostanza: «Pau Lopez l’ho seguito personalmente e l’ha scelta di puntare su di lui è di natura tecnica, ma anche di personalità. É difficile parare in una piazza come Roma, è molto delicato per qualsiasi portiere, ma a Roma c’è qualche difficoltà in più La pressione è tanta ed il portiere che sbaglia deve avere personalità, a volte anche i grandi portieri sono andati in difficoltà. Mi ha colpito la personalità ed il coraggio, esce tantissimo ed è bravissimo sulle uscite».

Una descrizione del contesto che rappresenta anche una giusta premonizione. Pau Lopez finisce nel calderone delle feroci critiche per l’incredibile papera nel derby di ritorno del 2019-20. Oggettivamente fa qualcosa di inconcepibile su un pallone in cielo, gli rifila due pugni, uno peggiore dell’altro, fino a quando la sfera ricade sui piedi di Acerbi che la mette dentro a un passo dalla linea di porta. Sotto la curva Sud, in aggiunta. Eppure, lui non si scompone. A La Gazzetta Sport, che gli va a chiedere tempo dopo cosa pensi dell’errore, lui ha il coraggio di negarlo e di alleggerirne le conseguenze: «La verità è che non l’ho fatto. Non ci ho più pensato perché per me è stato un errore come qualsiasi altro. Lo so che per la gente il derby è una partita diversa, ma per quello che mi riguarda non fa differenza».

Nel secondo anno Pau Lopez gioca di meno, anche a causa di problemi fisici. Ma si fa ricordare, stavolta, in positivo, per la grande prestazione in Europa League contro l’Ajax, con annessa prodezza su un rigore neutralizzato ad Amsterdam: «Quella parata ha cambiato la dinamica della partita. Sapevo che Tadic avrebbe tirato centralmente». Non è l’unica grande prestazione della sua annata, ma non basta per ottenere una conferma.

Come succede spesso, ancor più alla Roma, il cambio di direzione tecnica porta a una scelta nuova sul portiere. L’arrivo di José Mourinho porta in dote Rui Patricio, il mister si fida di un connazionale e il suo prestigio è tale che nessuno ha qualcosa da obiettare. Pau Lopez va a Marsiglia, prima in prestito, poi viene acquistato definitivamente.

Prima di andarsene dall’Italia scrive un caloroso messaggio: «Ho trascorso due stagioni intense in questo magnifico club, dove ho potuto difendere la porta della Roma: la verità è che è stato un onore e un piacere. Vorrei ringraziare per l’amore e il sostegno ricevuti dai miei compagni di squadra, dal club e dai tifosi. Ora capisco perché questo club è così speciale».