Peluso e l'Atalanta: dall'autogoal contro il Bologna alla Juve
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Peluso e l’Atalanta: dall’autogoal contro il Bologna alla rinascita nerazzurra (fino alla Juve)

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La storia nerazzurra di Federico Peluso: dall’autogoal con il Bologna a terzino imprescindibile per l’Atalanta, poi la chiamata della Juve

Una brutta macchia, seppur incisa come una cicatrice, può essere ripulita a suon di prestazioni positive, tanto da scrivere un’altra pagina di storia (stavolta assai positiva). Un doppio ex di Juve e Atalanta che incarna perfettamente questa risalita è sicuramente Federico Peluso: il terzino in grado di ripulire l’autogoal contro il Bologna con una stagione entusiasmante, tanto da guadagnarsi la chiamata bianconera.

Giocatore classe 1994, Federico Peluso arriva a Bergamo nel gennaio del 2009 dall’Albinoleffe dopo qualche diatriba con la società azzurra, per quanto il suo potenziale si sia fatto vedere, risultando protagonista nella cavalcata fino alla finale Playoff di Serie B. Arriva nell’ultima Atalanta di Gigi Delneri disputando 8 partite dimostrandosi un giocatore abbastanza dinamico: terzino di spinta quando c’è da attaccare e addirittura anche difensore centrale quando serve.

La stagione successiva, quella del 2009/2010, è l’annata che culminerà con la retrocessione in Serie B. L’annata comincia anche bene soprattutto con Antonio Conte in panchina (che lo richiederà esplicitamente due anni dopo quando siederà sulla panchina della Juve) dove riesce a realizzare anche il suo primo goal in Serie A contro il Parma, poi crolla come tutta la squadra, soprattutto il 2 maggio 2010.

Nella sfida salvezza contro il Bologna, con i nerazzurri in vantaggio per 1-0, Gimenez tenta il tiro, Consigli respinge sui piedi di Peluso e il numero 13 realizza l’autogoal che vale la retrocessione dell’Atalanta: paradossalmente dopo aver giocato una buonissima partita e le lacrime con lui a terra, come la sua Dea, sembrano essere fatali per la sua carriera.

In questi casi si può solo risalire, e Federico Peluso, con Colantuono al comando, si riprende prima la Serie A e poi con una squadra penalizzata di sei punti disputa la sua miglior stagione in carriera: 2 assist e un goal spettacolare realizzato contro il Cesena grazie ad una scorribanda sulla sinistra saltando prima Benalouane e poi trafiggendo il portiere bianconero. L’anno successivo è quello del grande salto, e seppur il rendimento non sia più quello dell’annata precedente, Conte lo riprende alla Juventus: non cancellando il suo grande passato nerazzurro.