2012
Real Madrid, Mourinho: “Qui c’è un progetto e mi posso migliorare”
José Mourinho ha ampliato il suo contratto col Real Madrid da giugno del 2014 al 2016, un segnale importante che indica come al Santiago Bernabéu siano felici di proseguire il sodalizio con l’ex allenatore dell’Inter. Un segnale ancora più importante se si prende in considerazione che il mandato di Flórentino Pérez come presidente delle merengues terminerà nel 2013 e, dunque, al futuro numero uno dei ‘blancos’ è stata consegnata un’eredità importante da dover gestire.
Mourinho ha parlato ai microfoni di “Real Madrid TV” di questo suo rinnovo e della sua decisione di prolungare il contratto di altri due anni: “Mi sento felice, altrimenti non avrei firmato il prolungamento del contratto. Mi piacerebbe vedere i madridisti sempre contenti, non solamente me, non solamente il presidente, José Ángel Sánchez e la dirigenza, che hanno avuto fiducia in me e pensano che io sia l’allenatore ideale per questo progetto che abbiamo delineato fino al 2016. Mi piacerbbe soprattutto vedere felice il ‘madridismo’. Ho la sensazione che una maggioranza sarà felice con questa decisione della dirigenza e con la mia decisione. Con i giocatori ho parlato di questa situazione negli scorsi mesi, analizzando ogni aspetto, e la mia profonda sensazione è che la rosa, in generale, è anch’essa felice della mia decisione. Mia moglie ed i miei figli, che sono fondamentali per me per prendere delle scelte professionali, sono contenti della decisione presa”.
Quando gli viene domandato cosa lo ha spinto ad unirsi al progetto per così a lungo, risponde: “Mi ha affascinato il progetto in maniera globale. Il desiderio del presidente è quello di pensare ad ampio raggio. Mi ha dimostrato sempre grande fiducia nel mio lavoro e nella mia pesona. Mi ha sempre detto che era molto, molto importante per me restare, per dimostrare che tutti qui sono felici del mio operato ed hanno fiducia in quello che faccio. Ho imparato a conoscere meglio questo club e tutte le sue qualità, ed anche i suoi piccoli problemi, che tutte le società e le persone hanno, e sono incantato di poter continuare a pianificare il futuro sportivo della prima squadra del Real Madrid, dove, ovviamente, sappiamo che dobbiamo pensare al domani e non parlare più in ottica futura. È quello che abbiamo provato a fare negli ultimi due anni. Lavorare per il futuro, pensare al futuro. Se si guarda la rosa, si vede chiaramente che si pensa al domani. Però, in un club di queste dimensioni, bisogna ottenere dei risultati, bisogna vincere ed è ciò che abbiamo provato a fare in questi due anni che sono passati, ed è quello che proveremo a fare nei prossimi quattro anni ancora”.
Alla domanda se pensa che la decisione del rinnovo sia arrivata per via del lavoro ben svolto: “Penso che sia frutto della conoscenza che abbiamo ormai l’uno dell’altro all’interno di questo ambiente. Della convinzione. Abbiamo sempre detto che questo gruppo di giocatori è giovane e che i loro momenti migliori stanno ancora per arrivare. Non è una rosa da rifondare, non è una squadra che sta per disputare i suoi ultimi anni assieme a calcio a questi livelli, tutto il contrario. È una squadra che ha tutto per poter crescere. Il proprio club, con la sua enorme dimensione sociale, il livello strutturale, sempre al corrente con i tempi. Io, come allenatore, devo pure sempre crescere e migliorare. Mi ha incantato la mia esperienza professionale sin qui, che mi ha permesso di allenare in club diversi, di paesi diversi, in culture diverse che ho imparato ad apprezzare e dalle quali ho appreso giorno dopo giorno sempre di più per dare il massimo. Mi ha incantato questo processo. Ora il lavoro è diverso per me, perché potrò pensare ad un club con maggiore ottica futura. Questo club è il Real Madrid, che è stato esigente con me e mi ha obbligato sempre a dare il massimo ed a migliorarmi sempre di più come allenatore e come professionista. Mi pare la soluzione perfetta per me per i prossimi quattro anni, perché sarebbe difficile legarmi per più tempo. Io, in questo momento di maturità della mia carriera, necessito obiettivi grandi che mi obblighino ad essere ogni volta sempre migliore”.
Se sente di essere lui stesso felice e di sentire la stessa cosa da parte del presidente e la dirigenza: “Parliamo di questa decisione da molto tempo, abbiamo pianificato tutto perché avvenisse. Mancava solamente la firma per rendere tutto pubblico, ma da mesi pianifichiamo il progetto per il futuro. Come ho detto prima, sono stati importanti molti fattori: la famiglia, i giocatori, i tifosi. Prendere questa decisione spero renda felici tutti loro, per me è una realizzazione professionale fantastica e sono pronto per conseguire i risultati prefissati”.
Delineando dunque gli obiettivi per la prossima stagione, Mou spiega: “All’inizio della scorsa stagione ho detto ai giocatori che non avevo priorità nei trofei che avremmo giocato. Non c’era una competizione da vincere piuttosto che un’altra. Ho sempre detto che dobbiamo migliorare. Dobbiamo migliorare come squadre, dobbiamo migliorare individualmente, dobbiamo giocare un calcio che non sia solamente indirizzato verso la vittoria delle partite, ma anche per conquistare i tifosi. Sicuramente, il Real Madrid ha conquistato moltissimi tifosi del mondo quest’anno, perché abbiamo giocato il miglior calcio del mondo, a prescindere dal fatto che non abbiamo centrato il trofeo europeo, ma è comunque arrivata la Liga, che è molto difficile, soprattutto giocando ai nostri ritmi ed un calcio fantastico e questo mi pare il fattore più importante. Dobbiamo continuare in questa direzione. Io dico sempre che chi lavora in maniera seria e con qualità è molto difficile che non vinca niente. Nella seconda stagione da quando sono qui abbiamo vinto la Liga, come avevamo pianificato, e ora vedremo ciò che riusciremo a fare anno prossimo. Comunque, tutto senza ossessioni, perché l’ossessione non aiuta. L’unica ossessione che dobbiamo avere è che questo gruppo deve mantenere sempre serietà, professionalità, lavorare sempre nei limiti del possibile e rispettare la storia del Real Madrid. Abbiamo un progetto di quattro anni e dobbiamo portarlo avanti tutti assieme”.
Sul gruppo a disposizione e se ha piena fiducia negli elementi presenti: “Chiaramente sì. È una rosa molto, molto giovane. Non c’è nessun giocatore che non può essere ancora qui nel 2016. La maggior parte di loro saranno al top della loro carriera, alcuni saranno nel tratto finale, ma possono arrivarci tutti senza problemi di età o capacità. È normale che ogni anno alcuni elementi nuovi arrivano ed altri se ne vanno, ci sono contatti con molti giocatori, questo è normale, soprattutto in estate quando il calcio non esiste. Il nostro gruppo è già formato. Con un paio di acquisti per migliorare il gruppo che abbiamo, con cui abbiamo ottenuto i cento punti, che è come io credo verrà ricordato negli annali questo Real Madrid, affronteremo con grande fiducia la prossima stagione”.