Caos Roma: Di Francesco e una confusione tattica da risolvere al più presto
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Caos Roma: Di Francesco e una confusione tattica da risolvere al più presto

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di francesco roma

La gara con il Milan ha messo ancor più in evidenza un problema di natura tattica nella Roma di Di Francesco, che era già emerso nelle precedenti sfide con Toro e Atalanta

Messa in archivio la sconfitta di San Siro, arrivata in extremis a causa del gol di Cutrone, è il momento di tirare le prime somme in casa Roma. Non ci potrebbe essere occasione più adatto, dal momento che, dopo i primi tre turni di Serie A, è arrivata la sosta per le nazionali. Saranno sicuramente molti gli interrogativi che si dovrà porre Eusebio Di Francesco se vorrà risollevare le sorti della squadra, che non è certo partita nel migliore dei modi. A preoccupare il tecnico pescarese infatti, più che i deludenti risultati ottenuti, dovrebbe essere la grande confusione tattica palesata in queste tre gare di campionato. Nell’esordio con il Torino si è ripartiti dal classico modulo della passata stagione, quel 4-3-3 ben conosciuto, ma che quest’anno ha perso alcuni interpreti chiave. La partenza di Nainggolan ha creato delle grosse lacune che il suo potenziale sostituto, Javier Pastore, non ha saputo colmare.

Proprio El Flaco è una delle principali causa dei problemi occorsi al centrocampo giallorosso. E’ evidente che Di Francesco pensasse di poter trasformare l’argentino in una mezz’ala in grado di garantire qualità in mezzo, e qualche inserimento vincente. Caratteristiche che però non si sono rivelate essere pienamente nelle corde di Pastore. Pertanto o si fa a meno di lui, preferendogli magari un Pellegrini o un Cristante, o si deve trovare un altro modo di inserirlo in squadra. L’ex tecnico del Sassuolo, che ovviamente sa di non poter bruciare un investimento da 40 milioni di euro complessivi, comincia a studiare alcune alternative. La prima idea è di schierarlo come ala sinistra nel tridente offensivo. Ma le risposte offerte nel secondo tempo di Torino, e nella gara con l’Atalanta non sono molto incoraggianti. Allora si passa al disastroso 3-4-1-2, che è stato letteralmente spazzato via dal campo dal Milan di Gattuso nella 3ª giornata.

Nella testa del tecnico giallorosso, questo modulo doveva offrire più libertà di movimento a Pastore, e al contempo permettere a Schick di agire da seconda punta, sfruttando la presenza di Dzeko per distogliere dal ceco l’attenzione delle difese. Tuttavia le speranze non si sono tramutate in realtà. La squadra ha perso distanze ed automatismi, le due punte si sono costantemente pestate i piedi a vicenda, e la difesa è stata sbranata dai rapidissimi contropiedi del Diavolo. In questa landa di esperimenti falliti sembra però esserci ancora una flebile luce di speranza. Questa è incarnata dal 4-2-3-1 con cui i capitolini hanno concluso sia la gara dell’Olimpico che quella di San Siro. Giocando in questo modo la difesa è più coperta dalla coppia De Rossi-Nzonzi e Pastore è più libero di svariare sulla trequarti, senza rinunciare alla folta batteria di esterni, vero punto di forza della squadra. Questo modulo però vedrebbe l’esclusione dall’undici iniziale di Bryan Cristante, altro oneroso acquisto estivo, oltre ad una spregiudicatezza offensiva che non sempre potrà essere sopportata…