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Sheriff Inter, Lilin: « Transnistria progetto politico, magazzino di armi sovietiche»

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Lo scrittore Nicolai Lilin ha parlato della Transnistria, la Regione moldava dove l’Inter giocherà stasera contro lo Sheriff

Nicolai Lilin, scrittore italo-russo, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha spiegato cos’è la Transnistria, Regione moldava che vedrà di scena questa sera l’Inter contro lo Sheriff.

REGIONE – «È una scheggia creata dalla frattura dell’Urss. Da sempre un enorme magazzino di armi sovietiche, una piattaforma bellica da attivare in chiave anti-occidentale in caso di aggressione: ancora oggi abbiamo 250 testate nucleari attive. Quando la Moldavia si è, però, resa indipendente e ha guardato a ovest, i problemi si sono acuiti perché tutta la nostra gente era ed è ancora legata all’economia e all’esercito russo. Da lì, la richiesta di diventare una regione indipendente, a statuto speciale, quasi come l’Alto Adige, ma la Moldavia ha mandato i car- rarmati. E invece i transnistriani sono pieni di armi e molto determinati: il rischio era alto, sono dovuti arrivare i russi a separare e garantire la pace. Ma la comunità internazionale ha subito dichiarato il mio Paese illegale e ha sancito un durissimo embargo economico e sanzioni politiche. È vero che siamo un avamposto geopolitico per la Russia in Europa, ma siamo pur sempre circondati da nemici».

CALCIO – «Il calcio ci è sempre interessato poco o niente. Questa squadra è solo un progetto politico per far parlare il mondo della regione. E quindi ben venga. Ma noi gente di Transnistria siamo storicamente legati ad altri sport, dal judo al sambo, dagli scacchi all’atletica. Lo stadio dello Sheriff, però, si riempie: grazie a questo exploit in Champions si è acceso un faro su una realtà più grande».

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