2013
Strootman chiamato a cambiare la Roma
A cosa servirà lapprodo dellolandese e dove la società deve intervenire per migliorare la squadra
A meno di clamorosi colpi di scena da qui al termine del calciomercato estivo – scadenza fissata quest’anno al 2 di settembre – Kevin Strootman sarà il colpo dell’estate giallorossa: prelevato dal PSV per la cifra complessiva di 20 milioni di euro (16.5 di base fissa e 3.5 di bonus legati a rendimento del calciatore e risultati della squadra), ecco cosa si attende la Roma dal centrocampista olandese.
CALCIATORE DI PERSONALITA’ – Kevin Strootman lo è oltre ogni ragionevole dubbio: da oltre un anno capitano dell’Olanda – scelto personalmente da Louis Van Gaal proprio per le sue spiccati doti caratteriali – è storicamente il calciatore più giovane ad aver indossato la fascia di capitano della nazionale orange. Ha brillato anche nell’ultimo Europeo under 21 – classe 1990, rientrava nel ciclo di calciatori abili per disputare la competizione – e si è imposto agli onori della cronaca per il suo ruolo di tuttofare del Psv: mediano d’interdizione ed inserimento, all’occorrenza regista grazie ad un’ottima visione di gioco e ad un discreto tocco di palla. Fisico statuario che lo aiuta al meglio nel conciliare le due fasi di gioco: Strootman è uomo ovunque, profilo ricercato dalle big del panorama europeo ma a sorpresa acquisito dalla Roma dopo un’operazione decisa e convinta. Appurate le difficoltà nella trattativa che avrebbe portato al belga Nainggolan del Cagliari, Sabatini ha virato con irruenza sull’olandese chiudendo la trattativa in tempi brevi ed assicurandosi le prestazioni di un potenziale top player.
COME DOVRA’ CAMBIARE LA ROMA – Il centrocampo giallorosso, seppur composto da interpreti del calibro di De Rossi, Pjanic, Florenzi e Bradley, nella scorsa stagione è apparso troppe volte sulle gambe: un deficit atletico che è emerso con forza quando una retroguardia già di per sé lacunosa avrebbe avuto bisogno di quella protezione più volte mancata. Kevin Strootman è il correttivo proprio in tal senso: l’olandese dovrà garantire alla squadra fisicità ed atletismo mancati finora. Può integrarsi alla perfezione con De Rossi e Pjanic, con il primo che potrà ritornare nel ruolo di intermedio e dunque dedicarsi maggiormente alla fase d’inserimento (Florenzi l’alternativa ideale) ed il secondo chiamato invece all’ottimizzazione della manovra, dalla costruzione delle prime battute – in sostegno proprio a Strootman – fino al ruolo di collegamento dei reparti di centrocampo ed attacco.
COSA MANCA ALLA SQUADRA DI GARCIA – La premessa: i fondi ci sono e non risultano neanche di scarsa rilevanza. La milionaria cessione di Marquinhos al Psg (33 milioni di euro) ha ad oggi finanziato il mercato in entrata (ripartito tra i 13 milioni all’Udinese per Benatia e i 20 al Psv per Strootman, Maicon è arrivato dal Manchester City a parametro zero dopo che lo stesso si è svincolato dal club inglese): i 35-40 milioni messi sul piatto dal presidente Pallotta nella fase di programmazione della prossima stagione devono essere investiti per adeguare l’organico. Cosa manca? Innanzitutto velocità. Il pacchetto offensivo è migliorabile con un interprete che possa garantire alla squadra quel cambio di passo che non sempre può spettare al solo Lamela. Ma non basta: sarà caccia ad un attaccante di livello assoluto qualora dovesse partire Osvaldo (con l’eventuale extra-budget a disposizione) perché Destro – le sue condizioni fisiche sono avvolte da un mistero – non può garantire un rendimento affidabile. Ed infine un difensore centrale: ottimo il colpo Jevdaj in prospettiva, ma alla Roma – dopo i limiti pericolosamente emersi nella scorsa stagione – occorre un centrale di spessore internazionale per sistemare un reparto decisamente in affanno. E per invertire la rotta di un progetto che ad oggi ha riservato una sequela di delusioni difficilmente preventivabili.