Tavecchio a Le Iene: «Italia fuori dai Mondiali? Colpa di Ventura, io volevo Donadoni. E non mi dimetto!» - Calcio News 24
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Tavecchio a Le Iene: «Italia fuori dai Mondiali? Colpa di Ventura, io volevo Donadoni. E non mi dimetto!»

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Carlo Tavecchio

Il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, ha parlato a tutto campo della disfatta della Nazionale

Carlo Tavecchio, presidente della FIGC, è stato intervistato da Le Iene Show sulla debacle costata i Mondiali alla Nazionale italiana. Il numero 1 della Federcalcio, intervisto da Nicolò Devitiis, ha ammesso: «Io sono stanco dal punto di vista mentale di pensare a queste due partite. È un’ossessione, è come se avessi un’ossessione per queste due partite che non vedevo così drammatiche». Era stato lo stesso Tavecchio, qualche mese fa, a parlare di Apocalisse in caso di mancata qualificazione ai Mondiali: «Ho detto questo perché lo presumevo ma non perché pensavo che non andassimo, perché non andare ai Mondiali lo ritengo un fatto gravissimo. Per l’Italia. Un fatto gravissimo che non doveva succedere, anche con i mezzi messi a disposizione, con le attenzioni messe a disposizione, con la dovizia di particolari del Club Italia. Anche con un po’ di intelligenza si poteva evitare questa débâcle […]. I giocatori della Svezia hanno una situazione fisica incredibilmente forte, però bisognava aggirarli con filosofie diverse… Abbiamo giocato male. Con gente alta quasi 1.90, noi dovevamo aggirarli con i piccoletti».

Nel mirino, dunque, è finito il c.t. Ventura: «La débâcle è tecnica. La scelta tecnica sbagliata della formazione». L’allenatore? – chiede la Iena – e Tavecchio risponde: «Devo dirlo per forza. L’ho scelto io l’allenatore. Ma l’ho scelto in un momento dove l’offerta era quella. Conte aveva lasciato, era andato al Chelsea… Erano rimasti sul mercato Ventura, De Biasi, Montella. Ho scelto tenendo conto anche delle indicazioni dei più importanti giocatori. Non è che ho scelto solo, esclusivamente. Quando si è posto il bouquet di offerte, sono andato a parlare anche con i giocatori. […] Dico una cosa che non ho detto mai: la prima scelta mia era Donadoni. […] Purtroppo il presidente Saputo si è opposto a questa situazione, perché io Donadoni lo conoscevo bene dal passato».

Il presidente della FIGC, messo sotto torchio dall’inviato di Italia Uno, non è riuscito a trattenere le lacrime: «Sono 4 giorni che non dormo. È stata, nelle ultime due partite, una completa disorganizzazione mentale. Nello spogliato non c’era nessun caos: i ragazzi erano tutti uniti, hanno pianto un’ora. Avevano tutti voglia di fare». Per Tavecchio è ancora vivo il cruccio Insigne: ma come ha potuto non giocare? «L’ho detto allo staff, non a lui (a Ventura, ndr). […] Mica posso intervenire, ci sono delle regole, voi lo sapete più di me. […] Io non sono mai intervenuto sotto l’aspetto tecnico».

Sul toto-allenatore, Tavecchio ha detto: «Finora non abbiamo… hanno già impegni fino a giugno dal punto di vista contrattuale. […] Poi arriveremo a giugno, chi sarà libero…perché, ragazzo lei è giovane, ma i contratti sono contratti milionari. Non sono mica contratti da 50mila euro, sono contratti da milioni, chi non li rispetta deve pagare la causale. Non credo che ci sia gente in giro che abbia voglia di pagare milioni per lasciare […] chiaramente quando io le dico che i papabili – che sia Ancelotti, che sia Conte, che sia Allegri, che sia Ranieri, che sia altra gente, che sia Mancini – questo è il novero dei disponibili».

In ogni caso non c’è stato verso di far pronunciare a Tavecchio una promessa di dimissioni: «Chi ha portato il VAR in Italia prima di tutti? Chi ha dato 4 squadre italiane per la Champions? Tavecchio! Lei vuole farmi dire che mi dimetto, ma non mi dimetto! Perché devo dimettermi se il mio progetto viene approvato dal Consiglio Federale?». Logico, no?