Verona, Setti rivela: «Ho comprato l'Hellas per Jorginho. Su Di Francesco...» - Calcio News 24
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Verona, Setti rivela: «Ho comprato l’Hellas per Jorginho. Su Di Francesco…»

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Maurizio Setti

Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato dagli studi di Tele Arena: le sue dichiarazioni

Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato dagli studi di Tele Arena. Le sue dichiarazioni.

JORGINHO – «Comprai il Verona per Jorginho, vidi otto partite dell’Hellas e mi dissi che se avessi comprato la società lui mi avrebbe fatto fare il salto di qualità. È da Pallone d’Oro».

MOMENTO PIÙ BELLO – «Nessun dubbio: la partita vinta col Cittadella, me la ricorderò per tutta la vita. I momenti più difficili, invece, sono stati tutti quei frangenti in cui non veniva capito quel che si voleva fare: mi dispiaceva che la gente non avesse compreso quel che avevamo in mente. Ora possiamo competere con tutti e facciamo la guerra sul campo, il che qui è molto apprezzato».

JUVE – «La Juve è la Juve, ma il pallone è rotondo. Sabato al Bentegodi si presenteranno incazzati. Vediamo come reagiremo alla terza gara in sei giorni. Una squadra come la nostra deve però essere conscia che la partita la può sempre fare, anche contro la Juventus. Lo stadio sarà sold out, ci mancano solo mille biglietti per fare il tutto esaurito e la campagna abbonamenti viaggia spedita oltre le 9000 tessere. Mi dispiace solo non si possa ancora aprire al cento per cento».

TUDOR E DI FRANCESCO – «Tudor ha giocato otto anni nella Juve, ha un equilibrio importante, legge bene le partite. Il cambio dopo tre giornate? Se non avessi avuto quel passato che ho avuto, non avrei mai preso quella decisione. Con D’Amico abbiamo iniziato un percorso tecnico insieme e Di Francesco non era il tipo di allenatore adatto a ciò che volevamo fare: non rispecchiava lo spirito che pensavamo potesse avere, quindi era inutile ritardare la decisione. Tudor è venuto da solo, senza staff. Ha gli attributi. L’avevamo cercato pure in estate, ma non so perché abbiamo tergiversato. La caratteristica più bella che ho riscontrato è la tranquillità che c’è prima della partita, a differenza di Juric».