2014
Verso Brasile 2014, Honduras: El Profesor tenta limpresa
Il ct Suarez è alla ricerca di una storica qualificazione agli ottavi
MONDIALI BRASILE 2014 HONDURAS – Secondo il report annuale dell’Onu contro la Droga e il Crimine pubblicato lo scorso aprile, l’Honduras è per il secondo anno di fila il Paese più pericoloso al mondo, superando in questo poco invidiabile primato Venezuela e Belize. Quello che vorranno fare Luis Fernando Suarez ed i suoi ventitre calciatori sarà dimostrare che il Paese del centro America può riuscire a combattere tutto, tentando metaforicamente di sconfiggere il gap tecnico presente con Francia, Svizzera ed Ecuador, componenti insieme al Bicolor del gruppo E al prossimo Mondiale. Il calcio in Honduras è di basso livello, tanto che più della metà dei convocati dal commissario tecnico colombiano proviene da altri campionati, basti pensa a Wilson Palacios, centrocampista dello Stoke City, o a Jerry Bengtson, centravanti del New England Revolution. Una mano in vista dell’avventura a Brasile 2014 verrà fornita da Jorge Valdano: infatti, il campione del mondo 1986 con l’Argentina ed ex calciatore del Real Madrid ha accettato l’incarico di motivatore della Nazionale guidata da “El Profesor”.
IL CONDOTTIERO, LUIS FERNANDO SUAREZ – Sarà appunto il tecnico di Medellin Luis Fernando Suarez a guidare l’Honduras nel prossimo Mondiale, con un grande bagaglio di esperienza sulle spalle e la ricerca della “libidine”, per citare Giampiero Ventura ai tempi del Bari o, per dare uno sguardo agli anni settanta, Jerry Calà. Il suo 4-4-2, che varia in 4-2-3-1 a seconda degli interpreti, poggia su una scarsa qualità globale, affidandosi quasi totalmente alla tecnica ed alla fantasia dei quattro calciatori avanzati. Non è la prima esperienza per Suarez alla guida di una Nazionale: dal 2004 al 2007 infatti l’allenatore classe 1959 ha guidato l’Ecuador, ottenendo uno storico piazzamento agli ottavi di finale nel Mondiale del 2006 in Germania. La sua caratteristica principale, che la formazione honduregna è riuscita ad incarnare alla perfezione già dalle qualificazioni, è il coraggio, unito ad una sapienza tattica che consente un equilibrio generale di ottima fattura.
LA STELLA, WILSON PALACIOS – Uno dei cardini su cui poggia l’assetto tattico della formazione centroamericana è Wilson Palacios, centrocampista in forza allo Stoke City. Classe 1984 di La Ceiba, “El Mago” è cresciuto calcisticamente nell’Olimpia Tegucigalpa, formazione della capitale honduregna detentrice di ventisei titoli, prima di passare nel 2007 al Birmingham City. Con i Bluenoses non trova molto spazio, solo sette le presenze raccolte, e nel gennaio 2008 passa al Wigan, formazione nella quale riesce a mettere in mostra tutte le sue qualità da guerriero della mediana, che un anno più tardi lo portano al White Hart Lane; infatti, il Tottenham dell’allora tecnico Harry Redknapp si assicura le sue prestazioni per una cifra vicina ai 16 milioni di euro. Con gli Spurs Palacios colleziona sessantacinque presenze con una rete all’attivo, prima di cambiare nuovamente casacca: nell’estate del 2011 infatti è lo Stoke City di Mark Hughes ad investire 9 milioni di euro per il suo cartellino, nonostante il forte interesse di top club del calibro del Napoli. Oltre la già citata grinta da lottatore della metà campo, le qualità di Palacios vanno ricercate nell’ottima fisicità e nella spiccata vocazione per gli inserimenti offensivi senza palla, capaci di mettere in difficoltà qualsiasi retroguardia. Da segnalare due record personali: infatti Palacios è il giocatore dal trasferimento più costoso nella storia del calcio dell’Honduras ed inoltre il giocatore honduregno con più partecipazioni in Premier League nella storia.
LA GIOVANE PROMESSA, ANDY NAJAR – E’ Andy Najar Rodriguez la promessa della formazione biancazzurra, ala offensiva in forza all’Anderlecht di Besnik Hasi. Classe 1993 di Choluteca, Najar ha mostrato con la maglia mauve et blanc tutte le sue potenzialità tecniche, tra le quali spicca la vocazione per il dribbling, e la predisposizione per la fase difensiva. In questa stagione di Jupiler Pro League il talentuoso honduregno ha totalizzato venticinque presenze con tre reti all’attivo, di cui due realizzate di testa nonostante i suoi 171 centimetri. Le sue ottime prestazioni non sono passate inosservato: infatti il Valencia ed alcuni club di Premier League lo hanno messo nel mirino in vista del mercato estivo, anche se recentemente Najar ha prolungato il contratto con l’Anderlecht fino al 2018. A Brasile 2014 le difese di Francia, Svizzera ed Honduras avranno un brutto cliente, che potrà contare sull’appoggio del killer Jerry Bengtson e del “Tanque” Carlo Costly.
L’UOMO MERCATO, EMILIO IZAGUIRRE – Uno degli elementi di spicco di questa Nazionale è certamente il laterale difensivo del Celtic Emilio Izaguirre, classe 1986 di Tegucigalpa. Giunto al Celtic Park nell’estate del 2010, l’ex CD Motagua ricorda Andy Brehme per le progressioni offensive, ma palesa evidenti limiti carenze difensive. In questa stagione Izaguirre ha raccolto quarantasei presenze complessive con la maglia dei The Boys, con la bellezza di tredici assist. Le ottime prestazioni hanno portato l’esterno sinistro sul taccuino di diverse squadre della Premier League: le ultime indiscrezioni, dopo l’interesse di West Ham ed Arsenal, vedono l’Everton di Roberto Martinez pronto a lanciare l’assalto per il suo cartellino, che va in scadenza il prossimo 30 giugno 2015. I Toffees infatti sembrano aver individuato in Izaguirre il perfetto sostituto di Leighton Baines, dato in partenza dal Goodison Park. Resta da vedere la volontà del Celtic, società che ha lanciato nel grande calcio l’honduregno e che lo ha visto protagonista in 110 occasioni nella massima divisione scozzese.
L’ULTIMO MONDIALE – L’Honduras si appresta a partecipare al terzo Mondiale della sua storia, dopo Spagna 1982 e Sudafrica 2010: in entrambe le occasioni l’avventura si è fermata ai gironi. Quattro anni fa alla guida del Bicolor vi era il colombiano Reinaldo Rueda Rivera, maestro del catenaccio ed attuale ct dell’Ecuador, che non riuscì nell’impresa di superare il gruppo H, completato da Spagna, Cile e Svizzera: due sconfitte ed un pareggio con zero reti fatte, nonostante la presenza del bomber Carlos Pavon, e tre subite. Questo dato sembra aver convinto Suarez ad impiegare uno stile di gioco più offensivo, con quattro calciatori di fantasia.
DOVE ARRIVERA’ L’HONDURAS? – Il girone E non si preannuncia facile per l’Honduras, vista la presenza di un top team come la Francia e la presenza di due ottimi squadre come Svizzera ed Ecuador. Palacios e compagni si presentano come la quarta forza, il pronostico dunque sancirebbe una eliminazione al primo turno. Attenzione però alla tenacia ed alla voglia di fare bene del gruppo de El Profesor che, sebbene la qualità globale non si presenta come eccelsa, è alla ricerca della libidine e di una qualificazione agli ottavi di finale che risulterebbe storica, che il popolo sicuramente festeggerebbe con baleadas e enchiladas in un sottofondo di punta, musica folkloristica tipica del Paese centroamericano.