Nel secondo tempo del derby è cambiata la stagione della Lazio - Calcio News 24
Connettiti con noi

2015

Nel secondo tempo del derby è cambiata la stagione della Lazio

Pubblicato

su

Un mese, una vittoria e terzo posto lontano: il blackout della Lazio che ora però ritrova Felipe Anderson

Al termine del primo tempo dello scorso derby capitolino – lo scorso 11 gennaio, con la Lazio in vantaggio di due reti sulla Roma grazie a Mauri e Felipe Anderson – gli uomini di Pioli si trovavano saldi al terzo posto ed a sole sei lunghezze dalla seconda piazza occupata dai rivali cittadini. La doppietta di Totti poi deve aver profondamente inciso sul morale e sulle convinzioni del gruppo.

DA QUEL MOMENTO IN POI – Il pareggio in un derby che a tutti gli effetti sembrava vinto ha riportato nove punti tra Lazio e Roma ma soprattutto ha lasciato in eredità quella fastidiosa sensazione di amaro in bocca che poi si è evidentemente protratta sul campionato dei biancocelesti: nella quattro seguenti sfide la squadra di Pioli ha totalizzato ben tre sconfitte – interne contro Napoli e Genoa, in trasferta sul campo del debole Cesena – e la sola vittoria ottenuta contro un Milan oggettivamente a pezzi. Non soltanto in quattro partite e mezzo si è passati dalle 6 alle 12 lunghezze di distanza dalla Roma ma ci si è persi per strada la terza piazza della classifica, ora occupata dal Napoli lontano ben 8 punti. A dirla tutta la Lazio non occupa neanche il quarto posto – in coabitazione tra Fiorentina e Sampdoria – e stando così le cose sarebbe addirittura a rischio qualificazione europea.

ANDERSON DIPENDENZA? – Flessione che guarda caso è coincisa in pieno con l’infortunio occorso al crack Felipe Anderson: il brasiliano si è fermato proprio in avvio di ripresa del derby capitolino per rientrare in campo – probabilmente ancora a mezzo servizio – nel secondo tempo della sfortunata sconfitta subita ieri dalla Lazio contro un buon Genoa. Senza le straripanti accelerazioni del sudamericano, senza le molteplici espressioni del suo talento si è spenta la luce complessiva e la Lazio ha iniziato a faticare tremendamente nella fase di creazione e seguente finalizzazione delle trame offensive. Felipe Anderson, l’uomo più in forma e la vera novità della stagione biancoceleste, è esploso con irruenza nel corso della stagione dopo un anno di ambientamento concedibile ad un ventenne che cambia continente e stile di vita: il peso specifico in termini di gol ed assist è risultato preponderante nell’economia laziale e se ne sono accorte le difese avversarie, oggettivamente impotenti di fronte all’avanzata del promettente brasiliano.

IN CHIAVE FUTURA – Nulla è perduto, ovviamente, quando siamo appena alla ventiduesima giornata di campionato: il cammino è lungo e la Lazio potrà giovare innanzitutto dell’assenza dal fronte europeo, quando a breve ripartiranno Champions ed Europa League con Lazio e Sampdoria uniche non impegnate tra le prime sei forze della Serie A. Fattore rilevante a patto che Pioli ritrovi la sua creatura: i biancocelesti avevano stupito per qualità della proposta offensiva, il resto lo facevano proprio gli strappi di Felipe Anderson, pedina intorno al quale il tecnico aveva giustamente incentrato l’imprevedibilità negli ultimi metri. Terzo attacco del torneo alle spalle di Juventus e Napoli, riparte da qui il campionato della Lazio: ritrovare la via del gol con continuità e semplicità. A partire da Udine, domenica prossima, lì dove sarà vietato sbagliare: con un Anderson – a pieno servizio – nel motore ed una fame di rivalsa che dovrà essere spinta ai massimi livelli.