Lazio, Muriqi: «Non ha funzionato per colpa mia»
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Lazio, Muriqi: «Non ha funzionato per colpa mia»

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Le parole di Muriqi sulla sua esperienza alla Lazio: «Non ci sono stati errori da parte della società o dei tecnici: li ho fatti io»

Intervistato dal Corriere dello SportVedat Muriqi è tornato a parlare della sua avventura alla Lazio. Di seguito le sue parole.

AVVENTURA ALLA LAZIO – «Prima di tutto c’era Immobile, un attaccante straordinario che inanellava nuovi record e questa cosa ovviamente mi ha reso complicato trovare spazio. Arrivai infortunato, ebbi il Covid, e passare dal campionato turco alla Serie A è stato un impatto molto duro. In Italia il livello è molto più alto. Non ero pronto fisicamente e il primo anno andai in difficoltà nonostante avessi avuto parecchio minutaggio e occasioni per mettermi in mostra. Quindi è stato un mio errore e di nessun altro. Nel secondo anno con Sarri feci un’ottima preparazione ma non ero il tipo di giocatore adatto al suo gioco e me lo disse chiaramente. Primo anno? Caicedo segnò tanti gol, spesso decisivi negli ultimi minuti. Ricordo quelli con il Torino, quando vincemmo nel finale, e la Juve. Furono scelte dell’allenatore. Inzaghi mi diede anche troppe occasioni, mi inseriva per mezzora, venti minuti, spesso di più. Il problema era che entravo e non lasciavo il segno, non riuscivo a segnare. La colpa è solo mia. Se sei un grande giocatore che gioca in un grande club devi dimostrarti all’altezza anche a livello di mentalità».

ERRORI – «Io ora penso solo a fare del mio meglio, a segnare tanti gol senza fare errori. Mi sento bene, sento fiducia e se ci sono queste due cose è più facile fare bene. Io voglio però ribadire che non ci sono stati errori da parte della Lazio, dei tifosi, di Tare o di Inzaghi: la maggior parte sono stati miei».

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