2014
FIGC, Albertini: «Sarò il regista del cambiamento, l’uomo della gente»
Candidatura ufficiale per l’ex centrocampista, nuovo rivale di Tavecchio
FIGC ALBERTINI – Demetrio Albertini è pronto a sfidare Carlo Tavecchio per la guida della Federazione: l’ex centrocampista rossonero si è presentato oggi ufficialmente come candidato, spiegando le motivazioni che lo hanno portato a compiere tale scelta e indicando in qualche modo le proprie linee programmatiche.
PRO E CONTRO – Questa la presentazione di Albertini e le sue prime dichiarazioni in conferenza stampa: «Ho maturato questa scelta sperando che ci sia la possibilità di poter fare qualcosa, sono cambiati gli scenari: non avrei mai pensato che Prandelli e Abete si dimettessero». Gli attestati di stima arrivati ad Albertini sono tanti, alcuni presidenti però si sono tirati indietro senza mezzi termini: «Ho ricevuto apprezzamenti dalla gente che va allo stadio e ci mette la passione, ho ricevuto tante chiamate, ho anche sentito presidenti che mi hanno detto che non mi votano perché sono un ex calciatore. Barbara Berlusconi? Non l’ho sentita».
GIACCA E CRAVATTA – Lo scopo di Albertini, candidandosi, è quello di guidare il rinnovamento del calcio italiano e di spostare il discorso più sullo sport e meno sulle dinamiche politiche: «Mi metto a disposizione per il rilancio, ho sempre fatto il regista e voglio farlo anche adesso. Sono qui da solo, come Albertini, col mio percorso: ho fatto più in giacca e cravatta che coi pantaloncini da calciatore» ha sottolineato l’ex rossonero, spiegando poi: «I temi? Bisogna valorizzare sia il professionismo che il dilettantismo, ci sono diversità enormi ma bisogna riconoscere ai dilettanti una responsabilità importante. Serve un progetto comune per valorizzare il settore giovanlile: ridurre le squadre di A o introdurre le squadre B non basta».
NON SIAMO LA GERMANIA – Modello tedesco? Secondo Albertini non è di questo che occorre parlare: «Non possiamo seguire i tedeschi, perché abbiamo un’altra cultura, l’obiettivo però è lo stesso. Qui arriviamo tardi al professionismo, da altre parti a 24 anni hanno già fatto la finale di Champions». Per il candidato opposto a Tavecchio il calcio deve tornare al centro del discorso: «Voglio parlare più di calcio, non di voti, il mio sogno è quello. Romanticismo? Con la competenza ci possiamo arrivare» ha ammesso infine Albertini.