Tommasi: «In Italia buco per i giovani, prendiamo esempio dalla Spagna» - Calcio News 24
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2014

Tommasi: «In Italia buco per i giovani, prendiamo esempio dalla Spagna»

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Le parole del presidente dell’AIC sulla crisi del calcio italiano.

CALCIO ITALIANO TOMMASI – In merito alla crisi del calcio italiana, emersa in maniera evidente anche ai Mondiali, è intervenuto anche il presidente dell’Assocalciatori, che ha puntato il dito contro la ricca presenza di giocatori stranieri: «Dopo Bosman il calcio è cambiato e anch’io quando giocavo colsi l’opportunità di andare all’estero. Il punto è un altro: capire perché andiamo a cercare altrove qualcosa che magari qui abbiamo già. Al di là delle norme, certi paesi come percezione del fenomeno e multiculturalismo sono decenni avanti a noi. L’importante è capire se in Italia si pesca all’estero perché c’è un progetto o magari soltanto per trasferire risorse. La fase di transizione è un nostro grosso difetto, non certo favorita da un sistema di campionati che crea un buco nella formazione dei ragazzi, per i quali poi emergere è un terno al lotto», ha dichiarato Damiano Tommasi ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

IL SISTEMA DEI PRESTITI – Il numero uno dell’Assocalciatori ha analizzato il complesso sistema dei prestiti, adottato dai club italiani per far emergere i giovani talenti, ma che invece potrebbe rivelarsi controproducente: «Per valutare il sistema serve capire quanti dei ragazzi in prestito poi tornano effettivamente in A. La Salernitana è la squadra satellite della Lazio: i movimenti tra i due club sono a senso unico, la Lazio ne manda tanti a Salerno, ma da Salerno alla Lazio? Compriamo ragazzi come Lamela, Pastore e Cavani, diamo loro l’opportunità di giocare e imparare ai massimi livelli e poi diventino oggetto di mercato internazionale. Ma qui gioca tanto anche un altro fattore… La percezione della gente: se a un tifoso presenti un Primavera italiano e un belga della stessa età, è sempre portato a pensare che il belga sia più bravo. Sotto questo punto di vista le squadre B aiutano».

IL MODELLO – Tommasi ha dunque illustrato il possibile modello da prendere in considerazione, cioè quello spagnolo: «Mi piace e l’ho visto da vicino. Attingere dalla tua squadra B a stagione in corso è una possibilità sia per il giocatore giovane che per il club, è quel pezzettino dell’evoluzione che da noi oggi non è curato. Ho giocato al Levante, che ha una gran tradizione di vivaio, e penso a realtà eccellenti di casa nostra come Empoli, Atalanta, Cesena, che lavorano benissimo coi giovani e potrebbero avere senza problemi la seconda squadra».