Cesena, Lugaresi: «Promozione miracolosa, non abbiamo speso un euro» - Calcio News 24
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2014

Cesena, Lugaresi: «Promozione miracolosa, non abbiamo speso un euro»

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Il presidente del Cesena: « Quando presi la società da Campedelli lo scenario era da dopo Tsunami, al di là dell’aspetto finanziario»

CESENA LUGARESI SERIE A – La promozione del Cesena per certi versi è stata inaspettata eppure il team di Giorgio Lugaresi il prossimo anno sarà nella massima serie italiana. A tal proposito proprio il patron Lugaresi ha dichiarato: «Per il lieto fine del Cesena abbiamo dovuto correre, adesso dormo tranquillo. Quando presi la società da Campedelli lo scenario era da dopo Tsunami, al di là dell’aspetto finanziario, si era persa la cultura del lavoro e il vivaio era stato disegnato seguendo logiche cervellotiche».

DIFESA – Il numero uno cesenate ha detto: «Non posso pensare a una cosa come il fallimento pilotato. il Cesena è una storia che si tramanda. Nella compagine societaria mi affiancano gli altri figli dei soci del club degli Anni 70 e 80. Ci guida la frase che è anche simbolo in curva, vale a dire “A difesa della nostra città“. Non si parlava di squadra, ma di città, la gente si identifica nel Cesena così come lo fa con la città o la famiglia».

CAMPEDELLI – Lugaresi ha aggiunto: «Nel 2007 vendetti a Campedelli, imprenditore solido del quale conoscevo la famiglia, anche perché suo fratello Nicola aveva giocato nel Cesena. In quel periodo non volevo i riflettori, non me ne curai. Nel 2010 c’era stato il ritorno in A, ma quando ho visto che la situazione aveva preso la piega sbagliata, era tardi perché la proprietà si era chiusa con un direttivo di soli tre uomini. Avrei dovuto agire diversamente e per questo volevo intervenire».

EURO – Ancora Lugaresi: «Siamo tornati in Serie A senza spendere un euro in acquisto giocatori proprio come con Castori nel 2004 quando vincemmo la C1. Nel calcio, spendere tanto non garantisce risultati, abbiamo un direttore esperto ed efficace come Foschi e un tecnico altrettanto bravo come Bisoli. Sono due caratterini e a volte devo intervenire, ma non spesso. Quando due persone litigano non bisogna intervenire subito, c’è sempre da perdere, l’ho imparato essendo un gran cacciatore. Qui comunque parliamo di due persone intelligenti, che sanno quando fare retromarcia».

SQUALO – Lugaresi ha poi parlato della Serie A: «Vorrei che il Cesena nel mare della Serie A diventasse un piccolo squalo e non un pesce rosso. La salvezza è il nostro scudetto, anche perché 18 mesi fa siamo partiti da passività di poco superiori ai 40 milioni, le abbiamo ridotte di quasi un terzo e in Serie A forse le dimezzeremo. Il prossimo anno, con la salvezza, potremmo portare la società in bonus. Speriamo nel pubblico adesso, visto che vogliamo battere il record di abbonati in A».

RITIRO – Lugaresi ha aggiunto: «Tra una settimana andremo in ritiro e abbiamo fatto già l’80% dell’organico. Ripartiamo dal gruppo dello scorso anno, giocatori affamati che nemmeno nei playoff hanno perso la loro serenità. Penso a Emmanuel Cascione, che era arrivato da Pescara con le batterie scariche: è stato una chiave della promozione, ho conservato la sua maglia. Anche Volta è intenzionato a tornare».

GIOCATORI – Il presidente del Cesena ha poi spiegato: «Dispiace che Ambrosini, cresciuto nel nostro vivaio, non abbia voluto tornare, ha fatto scelte diverse. Leali lo volevamo già l’anno scorso, è un portiere di grande prospettiva ma penso anche a Defrel e Krajnc che possono essere le sorprese della prossima Serie A. Dal vivaio arriva il ’98 Gasperoni o il ’96 Valzania, i giovani ci consentono di sopravvivere».

LEGHE – «Nelle leghe di oggi si parla solo di soldi, non di calcio. La Lega di Serie B si è avvicinata al pubblico. Chi ha gestito il calcio italiano di recente deve farsi da parte, non importa chi si candida alla presidenza Figc, se Agnelli, Vialli o Tavecchio, contano le proposte. Non mi è piaciuto come Macalli ha parlato della famiglia Agnelli, fondamentale nella recente storia italiana» ha concluso Lugaresi a Tuttosport