2014
Disastro Pekerman
I due fenomeni Neymar e James Rodriguez, per ragioni diverse, finiscono in lacrime
BRASILE COLOMBIA MONDIALI 2014 – Era il quarto di finale per distacco più atteso: la nazionale che meglio ha giocato nel corso di questo campionato mondiale contro i padroni di casa ed in prima fila per il successo finale. Vince il Brasile che ha senza dubbio meritato il successo: più quadrato, più coraggioso, più propositivo, con più carattere. Più tutto.
SCELTE INCOMPRENSIBILI DI PERKERMAN – Perché cambiare tutto? Perché? Il 4-2-3-1 che aveva perfettamente funzionato finora – con Sanchez ed Aguilar a spezzare le trame di gioco avversarie ed a far ripartire velocemente la manovra sfogando sulle ali con Cuadrado e James Rodriguez – non è stato riproposto. Misteriosamente. In luogo di un non identificato 4-1-4-1 con Guarin che mai ha trovato posizione nell’arco della gara. Ancor meno chiare le dinamiche offensive: Ibarbo dal primo minuto del tutto fuori partita e più nocivo che altro, inspiegabile anche la fiducia incondizionata ad un Gutierrez molto meno veloce della sua squadra e l’opposizione a quel Jackson Martinez che nelle due gare disputate da titolare ha realizzato una doppietta prima ed una prestazione totale poi.
UN BRASILE DIVERSO – Lo aveva promesso Scolari e così è stato: approccio alla partita che aveva già lasciato comprendere tutto. Più cattivi e desiderosi di un risultato che non poteva sfuggire: spinti dal calore di un popolo in tal senso non secondo a nessuno. Impressionante carica emotiva ma la Selecao è sembrata più tranquilla rispetto al suo recente passato: sull’orlo del tracollo psicologico fino ai momenti immediatamente precedenti alla gara, poi la consapevolezza e l’esperienza a farla da padrona. E’ un Brasile palesemente diverso da quello talentuoso a cui siamo abituati ma non per questo meno ambizioso: se poi la giocata arriva dalla difesa – pazzesca la punizione calciata da uno straripante David Luiz – allora nel destino di questo Mondiale non può che esserci il Brasile padrone di casa.
LE LACRIME DEI FENOMENI – Finiscono in un pianto dirotto le partite dei due fenomeni tanto attesi: Neymar non ha inciso sul corso della gara quanto avrebbe auspicato ma è stato costantemente nel vivo del gioco, senza strafare e lasciando avvertire la sua presenza ai compagni di squadra. Termina in lacrime la partita del fuoriclasse brasiliano perché pesantemente colpito alla schiena in uno scontro di gioco con Zuniga, impatto tanto doloroso da non consentirgli di rientrare in campo: accertamenti in ospedale, trema il Brasile che dovrà già scontare l’assenza per squalifica del leader e capitano Thiago Silva. Che incomprensibile ingenuità per il forte centrale brasiliano. Finisce in lacrime anche il fenomeno James, idolatrato da tutto l’Estadio Castelao di Fortaleza: David Luiz ha chiesto all’intero stadio di alzarsi in piedi per rendere omaggio ad un calciatore meraviglioso. Ha predicato nel deserto creatogli intorno da Pekerman: i grandissimi campioni della storia queste partite le vincono, vero, ma non ce la sentiamo di togliere merito a chi a soli 23 anni ha segnato sei gol in un Mondiale. Meglio di lui nella storia il solo Pelè e qualcosa vorrà pur dire.