2014
Brasile 2014, ottavi di finale: Germania – Algeria, sintesi e pagelle
Partita equilibrata per 120 minuti, per merito degli africani. A deciderla, però, il guizzo di due campioni tedeschi
GERMANIA ALGERIA MONDIALE 2014 – Rispetto alle previsioni, sia Löw che Halilhodzic decidono di cambiare molto rispetto all’ultima partita della fase a gironi. Tra le fila tedesche, il giovane Mustafi prende il posto di Hummels, fermato da un attacco febbrile, e viene inserito sulla destra, con lo spostamento al centro di Boateng. Halilhodzic, invece, cambia ben cinque uomini, schierando una formazione granitica in difesa e pronta a far male in ripartenza con il trio Feghouli – Slimani – Soudani.
TANTO EQUILIBRIO – Come da copione, la Germania cerca da subito di fare la partita, gestendo il possesso palla nella propria metà campo. L’undici scelto da Halilhodzic – che, un po’ a sorpresa, ha cambiato ben cinque giocatori rispetto alla squadra che ha pareggiato con la Russia – si difende con grande ordine, pressando molto e ripartendo con velocità. Tant’è che la prima occasione della partita è proprio di marca algerina: Ghoulam, dalle retrovie, innesca Slimani, che brucia sullo scatto Boateng e Mertesacker e viene fermato all’ultimo istante in corner da Neuer, uscito dalla propria area a mo’ di libero. Il tiki taka tedesco non porta gli effetti sperati: per vedere il primo tiro in porta della Germania bisogna aspettare il quattordicesimo minuto. Quando, dalla distanza, Schweisteiger impegna M’Bolhi. Una fiammata che, però, non intimorisce gli africani: nemmeno due minuti più tardi, Feghouli, dopo aver saltato con estrema facilità Howedes, spara alle stelle da pochissimi passi, ignorando Soudani, completamente libero al centro dell’area. Il gol l’Algeria lo trova sessanta secondi dopo, ma la gioia di Slimani viene bruscamente interrotta dalla segnalazione di offside da parte dell’assistente di Ricci: al momento del cross – perfetto – di Ghoulam, l’attaccante dello Sporting Lisbona si trova un metro avanti rispetto alla linea difensiva tedesca. La sfuriata di Taider e compagni dura ancora qualche minuto: Ghoulam, inseritosi perfettamente in area di rigore, calcia sul fondo da posizione defilata. Poi, però, la verve offensiva dell’Algeria inizia a diminuire, ma della vera Germania, ancora, non vi è traccia: Özil e Kroos ci provano dalla distanza, senza centrare la porta. Sul ribaltamento di fronte, intorno al quarantesimo, gli africani sfiorano nuovamente il vantaggio: destro di Mostefa dalla distanza, Baoteng devia e la sfera termina sul fondo di poco, con Neuer completamente spiazzato. Prima dell’intervallo, la formazione di Löw torna all’attacco. Sempre, ovviamente, con conclusioni dalla distanza: Kroos costringe M’Bolhi al miracolo con un bolide dai trenta metri, sulla palla si avventa Götze, il quale, da pochissimi passi, calcia addosso al portiere avversario. Si chiude sullo 0-0 un primo tempo molto equilibrato, con occasioni da una parte e dall’altra.
SECONDO TEMPO – Löw comprende le difficoltà della sua squadra e corre ai ripari, inserendo Schürrle per provare ad aprire le maglie della difesa africana. Una scelta che lo ripaga sin da subito: proprio l’esterno del Chelsea, sfruttando una carambola in area di rigore, va vicino al gol. Poi, sugli sviluppi del corner, Mustafi salta più alto di tutti, ma non riesce ad angolare la sfera. Nel complesso l’Algeria regge l’urto degli attacchi tedeschi, limitandosi, però, al gioco in contropiede. Al decimo, M’Bolhi compie un intervento che ha del miracoloso: Lahm calcia a botta sicura dal limite dell’area, con la sfera diretta all’incrocio dei pali. Incredibile, però, il colpo di reni dell’estremo difensore, che con la punta delle dita mette il pallone in calcio d’angolo. Come accaduto nel primo tempo, la gara continua a vivere di fiammate. Ma, sostanzialmente, il pareggio resta il punteggio più giusto. Slimani, a un quarto d’ora dalla fine, prova a scuotere i suoi, ma Neuer neutralizza senza problemi la conclusione dalla distanza del centravanti. La reazione della Germania è rabbiosa e veemente: Khedira serve un cross al bacio per Thomas Müller, il cui colpo di testa da posizione ravvicinata viene respinto con un miracolo da M’Bolhi. Ancora Müller, qualche istante più tardi, va vicino al bersaglio, ma, dopo aver agganciato splendidamente la sfera, calcia sul fondo con l’esterno. Con un ultimo brivido – Lahm anticipato da Halliche in corner – si chiudono i tempi regolamentari: nonostante le tante palle gol, il punteggio resta inchiodato sullo 0-0.
TEMPI SUPLLEMENTARI – Nemmeno il tempo di calarsi nell’extra time, che la Germania passa a condurre: grandissima azione sulla sinistra di Müller, che crossa al centro dell’area piccola, dove, con un gran colpo di tacco, Schürrle batte M’Bolhi e sigla il vantaggio tedesco. Come accaduto per il resto del match, continuano a fioccare le occasioni da entrambi i lati: prima Müller sfiora il raddoppio con un bellissimo destro a giro, poi Mostefa, sfruttando una carambola in area di rigore, va ad un passo dal pareggio. Nel secondo tempo supplementare, la Germania controlla in lungo e un largo, trovando, allo scadere, il raddoppio: Schürrle combina con Özil, che di sinistro fa 2-0. La squadra di Halilhodzic prova a reagire con il cuore e, in pieno recupero, trova il gol della bandiera con Djabou. Non c’è più tempo, però, a Porto Alegre: toccherà alla Germania sfidare la Francia.
L’ORGANIZZAZIONE AL POTERE – A spuntarla, alla fine, è stata la squadra più forte, quella che, per tutta la gara, ha cercato il gol con più insistenza. Nel complesso, comunque, è stata una partita molto equilibrata, merito della grande organizzazione dell’Algeria e degli svarioni difensivi della Germania. Proprio da lì Löw dovrà ripartire: i quattro centrali hanno palesato lacune notevoli contro avversari molto veloci. Da censura la prova di Mesut Özil, che non ne ha azzeccata una, eccezion fatta per il gol nel finale. Grandi meriti, comunque, vanno dati all’Algeria e al suo commissario tecnico, Halilhodzic: tatticamente perfetta, alla nazionale africana è mancato solo il giusto cinismo – e un po’ di fortuna – sottoporta.
PAGELLE
GERMANIA (4–3-3): Neuer 8; Mustafi 6 (dal 24’ st Khedira 6.5), Mertesacker 5.5, Boateng 5, Howedes 4.5; Kroos 5.5, Lahm 6.5, Schweinsteiger 6 (dal 4′ sts Kramer SV) ; Ozil 4.5, Müller 6.5, Götze 4.5 (dal 1’ st Schürrle 7). Commissario Tecnico: Löw 5.
ALGERIA (4-3-3): M’Bolhi 8; Mandi 5, Belkalem 7, Halliche 6.5 (dal 7′ pts Bougherra 7), Ghoulam 7; Taider 6 (dal 32’ st Brahimi 6) Mostefa 6.5, Lacen 6; Feghouli 6.5, Slimani 6.5, Soudani 5.5 (dal 9′ pts Djabou 7). Commissario Tecnico: Halilhodzic 7.
TABELLINO
GERMANIA – ALGERIA 2-1
Marcatori: Schurrle (GER) al 2′ pts, Ozil (GER) al 14′ sts, Djabou (ALG) al 16′ sts
GERMANIA (4–3-3): Neuer; Mustafi (dal 24’ st Khedira), Mertesacker, Boateng, Howedes; Kroos, Lahm, Schweinsteiger (dal 4′ sts Kramer); Ozil, Müller, Götze (dal 1’ st Schürrle). Commissario Tecnico: Löw.
A disposizione: Zieler, Weidenfeller, Podolski, Kramer, Klose, Grosskreutz, Ginter, Durm, Draxler.
ALGERIA (4-3-3): M’Bolhi; Mandi, Belkalem, Halliche (dal 7′ pts Bougherra), Ghoulam; Taider (dal 32′ st Brahimi), Mostefa, Lacen; Feghouli, Slimani, Soudan (dal 9′ pts Djabou)i. Commissario Tecnico: Halilhodzic.
A disposizione: Bentaleb, Cadamuro, Ghilas, Mahrez, Medjani, Mesbah, Si, Yebda, Zemmamouche.
Ammoniti: Halliche (ALG) al 42’ pt, Lahm (GER) al 2′ sts per gioco scorretto
Espulsi:
Arbitro: Ricci (BRA)