2014
Arbitri, Braschi: «Bilancio positivo, ma dividere A e B è stato un errore»
Le parole del designatore arbitrale, che presto lascerà l’incarico.
ARBITRI SERIE A BRASCHI – Nominato designatore arbitrale dopo il flop della Nazionale in Sudafrica, Stefano Braschi lascerà il Can A la prossima settimana. Candidati alla successione Roberto Rosetti, Domenico Messina e Stefano Farina, ma intanto l’ex arbitro dopo quattro anni di lavoro si gode le vacanze e traccia un bilancio: «Polemiche? Questione di mentalità e mancanza di cultura sportiva. Il corto circuito inizia nei settori giovanili, dove gli educatori spesso sono i primi a dare il cattivo esempio. Per non parlare dei genitori… Noi paghiamo ogni stagione un prezzo duro: le aggressioni fisiche ai giovani colleghi sono una vergogna. I mass media dovrebbero riflettere sull’uso di certe parole. Utilizzare l’arbitro come alibi è la cosa più semplice per allenatori, dirigenti, calciatori e tifosi. Fuori dall’Italia le cose girano in modo diverso. In questi 4 anni ci sono state sviste importanti che avremmo dovuto evitare, ma si contano su una mano. Forse due. Sì, sono soddisfatto. Abbiamo fatto un bel lavoro e sono orgoglioso di un fattore: il gruppo arbitrale è unito più che mai. Non ragionano più da singoli, ma come una squadra», ha dichiarato Braschi ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
LE RIFORME – Braschi ha parlato poi di alcuni aspetti da rivedere e riformare: «Lo dico da allenatore, la decisione spetta ad altri: la divisione in due della Can non aiuta. È fondamentale per gli arbitri di A e B allenarsi insieme, respirare la stessa aria. Ne va della crescita dei futuri internazionali. E poi gli addizionali in questo modo possono solo fare meglio. Esperimento riuscito? Sono fondamentali in tante situazioni. Pure in Brasile sarebbero stati utili… Altre regole da cambiare? La tripla sanzione è ingiusta, basta il rigore e un giallo. Rizzoli ai Mondiali? Spero vada avanti il più possibile, se lo merita. Come si meritava di essere in Brasile Rocchi. Ma nelle scelte della Fifa sugli arbitri la meritocrazia non è al primo posto. Ne so qualcosa…».