Inghilterra-Italia: sarà la gara meno divertente del Mondiale? - Calcio News 24
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2014

Inghilterra-Italia: sarà la gara meno divertente del Mondiale?

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prandelli tuta italia giugno 2014 ifa

La chiave tattica da parte del match analyst Alarico Rossi

Inghilterra-Italia di stasera ha tutte le carte in regola per essere la partita meno divertente di quelle viste fino ad ora in Brasile.

Si affrontano infatti due squadre che fanno della rottura del gioco avversario la loro prerogativa tattica e culturale e, per questo, l’obiettivo di entrambi gli allenatori, diversamente da come succede nella maggior parte delle partite, è quello di guadagnare la territorialità della partita.

Nell’Italia pesa moltissimo l’assenza di De Sciglio. Se Chiellini verrà spostato sulla fascia sinistra (unica soluzione possibile e credibile), allora l’Italia dovrà fare una partita di copertura nella catena sinistra.

A destra dei tre leoni la catena è composta da Johnson, terzino del Liverpool che si caratterizza per la capacità di spingere lungo tutta la fascia, e Welbeck, ritrovato e cercato da Hodgson perché considerato uno dei giocatori più rappresentativi di una nazionale molto giovane. Velocità e capacità di creare un costante due contro uno in fascia sarà uno dei tentativi di Hodgson per scardinare l’Italia. Abbinato al gioco inglese che, nonostante la volontà di ricercare il possesso dichiarata, fa della costruzione una fase molto macchinosa ed indecisa del proprio football.

Quindi possiamo considerare, conoscendo il gioco dell’Italia di Prandelli, i modi che le nazionali cercheranno per conquistare la prevalenza territoriale e il possesso delle redini del gioco. L’Italia arginerà la gabbia su Pirlo annunciata Oltremanica principalmente in due modi: impostando con tre centrali (l’abbassamento di De Rossi a ricevere basso fu una delle caratteristiche delle novità italiane nel 2012) e alzando gli esterni (a sinistra non troppo); alternando le posizioni di Pirlo e Verratti con molte rotazioni, in maniera tale che Pirlo faccia movimenti in avanti a vuoto per liberare lo spazio per ricevere.

Se l’Inghilterra presserà bene, sarà importante scavalcare il centrocampo: Balotelli non è un giocatore che dà profondità, ma riesce a ricevere e proteggere palla spalle alla porta tra le linee. Saranno a questo punto importanti le corse lunghe di Candreva, Marchisio e Verratti: se l’Italia scavalcherà il centrocampo e Balotelli terrà palla, l’immagine che viene in mente per spiegare il concetto è la Roma di Garcia: un giocatore a sostegno e almeno due inserimenti alle spalle. L’Inghilterra che pressa avrà comunque almeno un terzino fuori posto e sarà lì che dovremo tirare fuori la nostra italianità, nel cambio di ritmo del gioco e nella ricerca della profondità.

Per la fase difensiva limitiamoci a considerare che sia Marchisio che Candreva hanno la gamba per andare a pressare i terzini avversari (Johnson e Baines) e chiudere loro le vie centrali, con la chiave della fascia sinistra già analizzata (l’ingresso di Sterling altra componente da considerare).

Quella con l’Inghilterra, come abbiamo analizzato, sarà una partita complessa tatticamente per le caratteristica delle due culture di gioco. Gli inglesi sono soliti giocare un calcio molto simile ai concetti del rugby: possesso lento, palla lunga, corsa in avanti e invasione della metà avversaria. Pause molto lunghe ad ogni interruzione che snervano l’avversario e fanno rifiatare la squadra. E proprio il caldo sarà l’avversario da battere: è per entrambe le squadre, ma culturalmente la fatica viene gestita in due maniere differenti, dagli italiani con il ritmo del gioco, dagli inglesi con alta intensità e lunghe pause.