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2014

Cile – Australia: il girone della morte non ci fa paura

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Cile – Australia si giocherà venerdì 13 alle ore 24 italiane a Cuiabà all’Arena Pantanal

CILE AUSTRALIA MONDIALE 2014 – Fino a poco tempo fa una sfida come quella tra Cile e Australia sarebbe stata possibile solo nello spareggio Sudamerica – Oceania che ogni anno metteva di fronte gli Aussie e una compagine sudamericana classificatasi come quinta o sesta. Fortunatamente per gli oceanici qualcuno ha voluto loro bene e quindi adesso partecipano alle qualificazioni in Asia e, stando anche lì una discreta mancanza di avversarie di livello escluso il Giappone, i gialloverdi hanno fissato l’aereo per il Brasile quasi un anno fa. Ha meno strada da fare ma comunque è attesissimo anche il Cile di Jorge Sampaoli, possibile rivelazione del Gruppo B e sospinto soprattutto dallo spot più bello dei mondiali, ovvero quello coi minatori cileni che anni fa restarono intrappolati sotto terra. Ah, si gioca venerdì 13 alle ore 24 a Cuiabà all’Arena Pantanal, lo stadio più piccolo di Brasile 2014.

PROBABILI FORMAZIONI – La difesa a quattro sarà una prerogativa di entrambe le compagini, anche se il 4-3-1-2 cileno si può tranquillamente trasformare in un 3-4-1-2 in fase offensiva, visto che Isla può fare l’esterno di centrocampo mentre Mena si adatterebbe come terzo a sinistra dietro. Attenzione a Jorge Valdivia, centrocampista di gran classe che stranamente non ha sfondato in Europa; per il Cile si farà sentire l’assenza di un guerriero come Vidal, assente almeno alla prima del Gruppo B. Dall’altra parte c’è una nazionale che mescola i grandi vecchi e i giocatori di esperienza con molti giovani, alcuni dei quali appartenenti al campionato australiano. Il fulcro del gioco dell’Australia sarà Mile Jedinak, centrocampista che al Crystal Palace quest’anno ha mostrato grandissime doti in mezzo al campo, mentre in avanti il ct Postecoglou si schiera con i suoi colleghi dediti al falso nueve: Cahill è un ex centrocampista offensivo che l’età e il senso del gol hanno trasformato in punta molto mobile.

CILE (4-3-1-2): Bravo; Isla, Jara, Medel, Mena; Diaz, Gutierrez, Aranguiz; Valvidia; Sanchez, Vargas. A disposizione: Toselli, Herrera, Albornoz, Rojas, Silva, Carmona, Vidal, Beausejour, Fuenzalida, Pinilla, Orellana, Paredes. Commissario tecnico: Sampaoli.

AUSTRALIA (4-2-3-1): Ryan; Wilkinson, Franjic, McGowan, Davidson; Jedinak, Milligan; Vidosic, Oar, Leckie; Cahill. A disposizione: Langerak, Galekovic, Spiranovic, Wright, Halloran, Bozanic, Troisi, Holland, McKay, Luongo, Taggart. Commissario tecnico: Postecoglou.

GLI UOMINI CHIAVE – Proprio Tim Cahill sarà l’uomo chiave dell’Australia, che può contare sì su un attacco nutrito ma che in difesa ha un’età media di 23 anni e solo Spiranovic ha giocato più di dieci gare in nazionale. Comunque, dicevamo di Cahill: il numero 4 degli Aussie come anticipato non è una punta, sebbene di testa sia un avversario temibilissimo. Non è più quel giocatore esplosivo dei tempi dell’Everton ma può ancora dire la sua, come Bresciano. Fatte le dovute distinzioni questo Cahill gioca nella solita maniera con cui Stefano Mauri ha concluso la stagione 2013-14, le caratteristiche sono le solite. Dall’altra parte c’è il Nino Maravilla, quell’Alexis Sanchez che la Juventus seguirà anche in allenamento, tanta è la voglia di prenderlo da parte dei bianconeri. Non giocherà in un tridente come a Barcellona, Sanchez avrà più spazio per attaccare accanto verosimilmente a Edu Vargas e quindi tornerà a un attacco a due come a Udine, in un modulo perfetto per le sue qualità. Questo è il Mondiale anche di Alexis Sanchez, il momento della sua conferma.

I PRECEDENTI – La prima e ultima volta in cui Australia e Cile si sono affrontate nella fase finale di un Mondiale si giocava ancora a Berlino Ovest, si parla dunque della coppa del mondo di Germania 1974. Non fu una partita spettacolare, il risultato fu di zero a zero mentre qualche centinaia di chilometri più a Sud Sparwasser stava scrivendo la storia nel derby tra le due Germanie, inserite nel solito gruppo di cileni e australiani. Sono quattro i confronti in tutto tra le due selezioni, il primo fu proprio nel 1974, sono seguiti poi altri tre incontri ufficiali, tutti vinti dal Cile e tutti in amichevole. Uno a Antofagasta per 3-0 nel 1996, un 1-0 a Melbourne quattro anni dopo e infine un 2-1 a Valparaiso nel febbraio 2000.

CURIOSITA’ – L’Australia deve dunque vincere la sua prima partita nella storia contro il Cile, che dalla sua festeggerà un evento particolare nel match di Cuiabà: sarà la trentesima partita per la selezione cilena nella coppa del mondo (per adesso lo score è di 9 vittorie, 6 pari e 14 sconfitte). Attenzione anche a un’altra statistica interessante per gli australiani, che non hanno mai segnato a una sudamericana in una fase finale dei Mondiali, ottenendo solo un punto nel già citato 0-0 tedesco. Colpisce vedendo le rose delle due squadre la differenza di esperienza. Date un’occhiata al Cile e vedrete che, esclusi secondo e terzo portiere, solo Miiko Albornoz non supera la doppia cifra in quanto a match in nazionale e solamente Francisco Silva non ha mai segnato con la Roja dei venti giocatori di movimento. Tutto diverso per l’Australia, che ha solamente 6 giocatori su 23 con venti o più caps in nazionale e solamente 10 hanno messo a segno una rete per i Wallabies. Chiudiamo con il confronto degli esordi, gli oceanici sono alla quarta partecipazione a un mondiale e hanno raggranellato una vittoria e 2 k.o. nelle prime partite; il Cile invece è giunto a 8 e nelle precedenti dieci partite inaugurali ha vinto 2 volte, perso in 4 occasioni e pareggiato solo con l’Italia a Francia ’98.