Italia, Pirlo: «Quell'intesa con Inzaghi e l'assist a Grosso...» - Calcio News 24
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2014

Italia, Pirlo: «Quell’intesa con Inzaghi e l’assist a Grosso…»

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pirlo andrea allenamento italia maggio 2014

Il regista della Juventus ha parlato ai microfoni del “Financial Times”.

ITALIA JUVENTUS PIRLO – Il tempo passa, ma non per Andrea Pirlo, che a 35 anni è uno dei giocatori più attesi dei Mondiali e sembra migliorare nonostante l’aumentare degli anni. C’è qualcosa di unico nel regista della Juventus e della Nazionale, che colpisce per la sua incredibile calma. La sua nuova autobiografia è sbarcata anche negli Stati Uniti e il “Financial Times” ha deciso di intervistarlo a Vinovo prima che si unisse alla squadra di Cesare Prandelli: «Ho giocato con Baggio quando ero giovane. Sono cresciuto con il suo mito e giocare come lui per me era un sogno. Ho cercato di avvicinarlo per studiare e imparare da lui. Per me non è cambiato nulla rispetto a 20 anni fa: resto a casa, gioco, mi alleno e torno a casa, questo è tutto. Ancelotti mi ha dato un nuovo ruolo per risollevare il mio gioco. Inzaghi? Sapeva quando stavo per fare un passaggio ed io sapevo come si sarebbe mosso, ci capivamo al volo senza guardarci».

NAZIONALEDopo aver ricordato l’esperienza al Milan, Pirlo ha parlato della Nazionale, rivelando qualche curiosità sulle sue prodezze: «Germania 2006? Ci fu un angolo e la palla arrivò a me, non potevo tirare, poi ho visto Grosso con la coda dell’occhio e ho notato che era smarcato e così ho provato a dargli la palla… è stato un passaggio filtrante che gli ha permesso di colpire col sinistro. A volte un assist è più difficile di un gol, perché devi trovare gli spazi giusti e misurare la forza. Forse il passaggio a Grosso nel 2006 è stato il miglior assist nella mia carriera, ma non me li ricordo tutti. Punizioni? Decido al momento come tirare, non prima. Non mi preoccupano i portieri, non li prendo in considerazione. Decido in base a cosa accade intorno a me, al contesto. Mondiali? Penso che giocheremo bene. Noi giochiamo un calcio offensivo, cerchiamo di gestire la manovra e divertirci e spesso ci siamo riusciti. Sarà lo stesso ai Mondiali. Marcature? E’ successo tantissime volte e mi aspetto che accada ancora. Rigore contro Hart? Non tirerò alla Panenka di nuovo, perché lui ormai è pronto per questo»

JUVENTUS STADIUM – Infine, una battuta sullo stadio di proprietà della Juventus: «Non ha barriere, i tifosi sono vicini al campo e non accade nulla di male, come in Inghilterra. E’ un ambiente più familiare».