2014
Verso Brasile 2014, Giappone: il progetto di Zac vuole il suo lieto fine
Cala il sipario sull’avventura di Zaccheroni come C.T., lascia da eroe?
MONDIALI SCHEDA GIAPPONE – Spesso in Italia finiamo per associare il calcio giapponese a poche immagini, sempre le stesse a rotazione. Al più arriviamo ad osservare, tra curiosità e stupore, folle di giornalisti e fotografi che in massa invadono gli stadi italiani, fin dai tempi di Nakata al Perugia, per seguire le prestazioni del campione di turno, presunto o reale che sia. Non è raro che si finisca, talvolta anche a ragione, per collegare l’arrivo di calciatori nipponici in Serie A ad operazioni mirate al marketing più che all’impatto tecnico. Eppure qualcosa sta cambiando, seppure in Italia si stenti ancora a notarlo: qualche indizio in più ce lo ha dato la Confederations Cup del 2013, in cui un Giappone mai domo diede filo da torcere alla nostra Nazionale in uno spettacolare 4-3 in rimonta per gli azzurri. Se, in Serie A, la dimensione del calcio giapponese rimane ancora legata a quella fugace della macchina da marketing, in Germania il discorso appare diverso: non è un caso se ben 7 convocati su 23 da parte di Zaccheroni militano in Bundesliga. La vittoria in Coppa d’Asia nel 2011 e le amichevoli internazionali fanno ben sperare i tifosi giapponesi, resta adesso da affrontare lo scalino più duro e decisivo: riuscire finalmente a mostrare continuità e solidità nel contesto di un Mondiale, doti che potrebbero finire per riassumersi nel nome tutto italiano di Alberto Zaccheroni.
IL CONDOTTIERO, ALBERTO ZACCHERONI – Il processo di maturazione del calcio giapponese trova in Alberto Zaccheroni il principale protagonista, a suon di risultati, in attesa di un ultimo e definitivo salto di qualità prima dell’addio previsto dopo il Mondiale. Dal 2010 l’ex tecnico di Milan, Inter e Juventus è riuscito a regalare ai tifosi il successo in Coppa d’Asia nel 2011 e la conseguente qualificazione alla Confederations Cup, oltre ad importanti affermazioni in amichevoli di prestigio contro Francia e Belgio. Gli anni passati alla guida della Nazionale hanno permesso a Zaccheroni di forgiare il gruppo dal punto di vista della coesione e dell’impronta tattica in vista del Mondiale: il 4-2-3-1, marchio di fabbrica di Zac, sarà una delle certezze del Giappone che farà della dinamicità e della compattezza i propri punti di forza. Se il “nostro” Nagatomo, il capitano Hasebe ed il prolifico Okazaki sembrano garanzie di affidabilità le attese maggiori, e paradossalmente anche le incognite, arrivano dai nomi più prestigiosi e più tecnici della rosa: Shinji Kagawa e soprattutto Keisuke Honda.
LA STELLA, KEISUKE HONDA – In molti, soprattutto a Milano, potrebbero storcere il naso vedendo accostata la definizione di stella al trequartista rossonero Honda. L’esperienza italiana è stata tanto caricata mediaticamente, tanto attesa dalle cronache di calciomercato, quanto inconsistente sul terreno più importante: quello da gioco. Proprio nell’attesa e nella forza mediatica del nome va ricercata l’importanza di Honda in chiave Mondiali: detto della necessità giapponese di confermarsi come realtà del calcio internazionale, il ruolo di Honda sarà quello di trascinare i suoi senza possibilità di appello. La maglia della Nazionale sembra sortire effetti terapeutici su Keisuke, e l’appuntamento Mondiale appare davvero una prova da non fallire, anche per dare qualche barlume di speranza a chi in Italia lo osserverà con attenzione. Situazione affine, in un certo senso, a quella di Shinji Kagawa: anche lui come Honda ha deluso con la maglia di un prestigioso club europeo, lo United orfano di Ferguson, e anche in questo caso il Mondiale appare come un crocevia nella carriera del giocatore.
LA SORPRESA, YUYA OSAKO – Molti dei dubbi sulle qualità del Giappone in vista dei Mondiali, al di là delle storiche lacune sul piano fisico e del gioco aereo, riguardano l’attacco. In particolare il ruolo di punta centrale appare come un’incognita: possibile infatti che Okazaki, una garanzia, arretri sulla trequarti lasciando spazio ad uno tra Yoichiro Kakitani e Yuya Osako. Quest’ultimo spicca tra le promesse più stimolanti del calcio giapponese e, come spesso accade, ad accorgersene sono stati i tedeschi: il Monaco 1860 ha notato le sue prestazioni ed i suoi gol nei Kashima Antlers e, nel gennaio del 2014, lo ha portato nella seconda serie della Bundesliga. Il rendimento di Osako in Germania è stato positivo, 6 gol e 3 assist per lui in 14 presenze, e Zaccheroni ha mostrato di voler dare fiducia al ragazzo. Abile con entrambi i piedi, aspetto che lo rende imprevedibile, spesso si prodiga nel pressing andando subito ad infastidire i centrali avversari in fase di controllo.
L’UOMO MERCATO, YOICHIRO KAKITANI E SHINJI KAGAWA – Assieme ad Osako, come accennato, anche Yochiro Kakitani potrebbe rivelarsi una delle sorprese nel reparto avanzato del Giappone. Se nel caso di Osako l’attenzione dall’Europa si è già tradotta in un trasferimento il discorso cambia parlando di Kakitani, ciò non significa però che importanti club non si siano accorti di lui. Anzi, per il futuro del classe ’90, coetaneo di Osako, si sono fatti nomi di tutto rispetto: dal derby milanese tra Inter e Milan per averlo, all’inserimento di Arsenal e Werder, è possibile che il Mondiale sia l’ultimo passaggio prima del grande salto nel calcio europeo. Fin da bambino è una risorsa del Cerezo Osaka e, dopo un prestito in J-League 2, si è preso a suon di gol un posto in squadra: oltre a segnare a raffica si dimostra lucido anche nell’ultimo passaggio e può agire sia come punta che in appoggio all’attaccante, spesso partendo da destra per accentrarsi. Ben diverso è il discorso relativo a Kagawa: l’annata nei Red Devils non ha convinto e, al di là delle parole del suo agente, non è da escludere che per lui si prospetti un addio al club di Manchester. Sulle sue tracce, peraltro, si è fatto spesso il nome del Napoli così come del Borussia Dortmund per un clamoroso ritorno in Bundesliga. La palla adesso passa al nuovo tecnico dello United, Van Gaal: punterà sul riscatto di Kagawa o preferirà metterlo sul mercato?
L’ULTIMO MONDIALE – La partecipazione del Giappone ai Mondiali di calcio è una costante da Francia ’98, edizione di esordio per la Nazionale nipponica: nell’ultimo Mondiale, quello sudafricano, la squadra è riuscita ad eguagliare il proprio miglior traguardo, arrivando agli ottavi dopo brillanti prestazioni nel Gruppo E. Qui, infatti, il Giappone riuscì ad avere la meglio sul Camerun e sulla Danimarca con un Honda in grande spolvero. Tanta amarezza, invece, per l’esito degli ottavi: l’errore dal dischetto di Komano, tra i pilastri della Nazionale, costò l’eliminazione contro il Paraguay ad un passo dai quarti di finale.
DOVE ARRIVERA’ IL GIAPPONE? – Il Gruppo che l’urna del sorteggio ha voluto per il Giappone di Zaccheroni è il C, comprendente Costa d’Avorio, Grecia e Colombia. Se la Colombia appare come la favorita del girone, indicata da molti come “sorpresa preannunciata” del Mondiale, le altre due formazioni potrebbero essere più alla portata dei Samurai Blu. L’esordio con la squadra ivoriana, il 14 giugno, potrebbe essere già un momento fondamentale nella rincorsa al secondo posto del girone valido per raggiungere gli ottavi. Tale obiettivo appare ragionevole e non impossibile, superare anche l’ostacolo degli ottavi per la prima volta sarebbe invece il modo migliore per Zac di congedarsi dall’avventura in estremo oriente.