Chelsea, Materazzi: «Mourinho l’aveva previsto...» - Calcio News 24
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2014

Chelsea, Materazzi: «Mourinho l’aveva previsto…»

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materazzi rossi tribuna 2013 ifa

L’ex difensore dell’Inter ha raccontato la serata di Mourinho contro il PSG.

CHAMPIONS LEAGUE CHELSEA MOURINHO MATERAZZI – Smessi i panni del calciatore, Marco Materazzi ha indossato per una volta quelli di scrittore. Utilizzando le colonne de “La Gazzetta dello Sport”, infatti, l’ex difensore dell’Inter ha parlato dell’impresa di José Mourinho, che ha condotto il Chelsea verso la rimonta sul Paris St Germain e, dunque, la semifinale di Champions League: «Seduto sul divano davanti alla tv, lo guardavo correre e mi scappava da ridere. Anzi, ridevo proprio. Non perché mio figlio Davide, tifoso marcio del Chelsea, aveva appena tirato un urlo pazzesco. Ridevo perché lo sapevo che sotto sotto José aveva previsto tutto. Era tutto preparato: anche stavolta, e mica solo quella corsa dopo il gol di Demba Ba. Era preparato il processo di immedesimazione fra lui e la squadra: mancava solo, e doveva capitare l’altra sera, che quell’alchimia trovasse il punto perfetto di questa stagione. Quello in cui i giocatori vanno in campo e gli danno tutto perché José sa come chiederlo: non lo pretende, semplicemente ti convince che è la cosa più giusta che tu possa fare», ha raccontato Materazzi, che nell’Inter instaurò un rapporto autentico con il tecnico portoghese.

LA PREPARAZIONE – L’ex calciatore ha poi spiegato: «Era preparato l’approccio alle due partite. Le sue parole alla vigilia, una botta di qua e una di là, dichiarazioni morbide e stilettate, e poi quelle che deve aver detto alla squadra. Prima della partita di Parigi gli avrà fatto una testa così, perché in tanti sono giovani e un quarto di Champions non l’avevano mai giocato; lunedì e martedì invece deve aver parlato pochissimo, tanto tutti sapevano già cosa fare. Anzitutto un gol presto, prima del 45’».

LA CAVALCATA – E Materazzi ha poi concluso rievocando le serate un aneddoto passato: «Quella corsa, che a noi interisti ha ricordato tanto lo scatto che fece la notte di Barcellona, ma dopo il fischio finale. L’altra sera no, c’erano ancora 7’ da giocare, la squadra era completamente sbilanciata perché così aveva voluto lui e ognuno doveva sapere esattamente cosa fare per non pagare di persona quel suo azzardo. Per quello abbiamo visto Torres fare il terzino, per quello ero sul divano che ridevo ricordandomi di quando con la maglia dell’Inter lo faceva Eto’o. E pensavo anche: vuoi vedere che mi tocca andare con Davide a Lisbona, il 24 maggio? Gli ho promesso che se il Chelsea va in finale ce lo porto…».