Barcellona, Martino: «Ancora non mi capacito»

El Tata sorpreso dall’incarico di allenatore del Barça

Gerardo Martino è stato nominato circa una settimana fa come erede di Tito Vilanova sulla panchina del Barcellona. L’allenatore argentino, ex C.t. del Paraguay, ha preso il posto di Vilanova dopo che quest’ultimo ha deciso di rinunciare alla propria carica per dedicarsi alla sua battaglia personale contro il cancro.

Dal suo arrivo al Barça, Martino non ha mai fatto segreto della sorpresa da parte sua quando ha ricevuto il contatto da parte degli azulgrana. El Tata, intervistato ai microfoni della rete televisiva argentina TN ha rilasciato alcune dichiarazioni ed ha svelato un retroscena a riguardo dei suoi contatti con il presidente del Paraguay, Horacio Cartes, il quale avrebbe messo in contatto proprio Martino ed il Barcellona tramite Sandro Rosell anni fa: «Il rapporto col Barça nasce grazie a Horacio Cartes – spiega Martino -. Ho incontrato Rosell a cena a casa di Cartes e, quando si è aperto il posto vacante come allenatore del Barcellona, Rosell non sapeva come contattarmi e quindi ha chiamato Cartes. Così è iniziato tutto. Finché sono riuscito a parlare direttamente con Rosell, non avevo alcuna idea di cosa stesse succedendo e che ero un candidato come successore di Vilanova.»

L’ex tecnico dei Newell’s Old Boys ha poi parlato della sua nuova esperienza dopo la vittoria per 7-0 contro il Valerenga e delle emozioni che prova nell’allenare campioni come Lionel Messi: «È tutto molto nuovo per me, molto emozionante, ma mi sto divertendo. Svolgo un lavoro straordinario al momento che evoca molte sensazioni diverse e porta anche grande responsabilità. È di gran lunga l’incarico più importante che io abbia mai avuto. Passare dall’Argentina al Barcellona è una follia, sarebbe stato sicuramente più normale avviare una carriera in Spagna prima di un salto del genere. Per quanto riguarda Messi, continua a sorprendermi sempre più ogni giorno. Credo che voglia tornare a Rosario un giorno e fare ritorno al Newell’s. In realtà, pensavo che se mai avrei allenato Messi, sarebbe avvenuto proprio per un suo ritorno al Newell’s. Mai avrei immaginato di allenare Messi al Barcellona.»